Aveva fretta di nascere, ma per fortuna la sua mamma, residente in un comune limitrofo, ha fatto in tempo ad arrivare all’ospedale di Sant’Agata di Militello. Stanno bene sia la mamma, che oggi pomeriggio ha dato alla luce la sua bimba, anche grazie all’assistenza dal personale dell’ambulatorio di ostetricia e ginecologia dell’ospedale santagatese, che la piccina, che pesa 3 kg e 100 grammi. La bambina è venuta al mondo all’ospedale dove il reparto maternità è chiuso dal 2019 e l’ultimo parto è avvenuto un paio di anni fa, sempre in condizioni di urgenza.
La gravidanza pare fosse già a termine, ma le doglie per la partoriente, sembra siano arrivate all’improvviso e tanto ravvicinate e forti da farle optare per il ricovero immediato al pronto soccorso del nosocomio santagatese, evitando il rischio di proseguire in auto per raggiungere il presidio ospedaliero più vicino con punto nascita attivo, cioè Patti.
Grazie alla presenza dell’ostetrica e della ginecologa del servizio ambulatoriale di ostetricia e ginecologia, la mamma ha partorito in modo naturale senza intoppi nella sala operatoria dell’ospedale santagatese. Una fortuna che il momento del parto sia arrivato di giorno e con il personale sanitario presente in ospedale, poiché se fosse avvenuto di notte, la donna, stante il parto imminente, avrebbe avuto serie difficoltà ad arrivare per tempo in ospedale, con i rischi connessi. Dopo il parto, mamma e figlia per precauzione sono state trasferite in ambulanza con servizio Sten all’ospedale di Patti. L’evento rimette al centro la questione della chiusura del punto nascita dell’ospedale di Sant’Agata, e della necessità di tutelare le partorienti del circondario, costrette a fare riferimento a presidi ospedalieri situati a diversi chilometri di distanza e con una rete viabile che fa acqua da tutte le parti.