Tutti assolti per non aver commesso il fatto. Nessuna “combine” per il campionato di calcio di Lega Pro del Messina tra il 2015 e il 2016, disputato all’epoca dall’Acr. Lo hanno deciso i giudici della prima sezione penale presieduta da Maria Eugenia Grimaldi.
Così i giudici, alla fine del processo di primo grado sul così detto caso del Calcio Scommesse.
Associazione, falso e truffa i reati contestati a tante stelle del calcio di quegli anni e altri soggetti: tra cui Arturo Di Napoli, il commercialista Pietro Gugliotta, Gianluca Grassadonia e altri 11 imputati
Per tutti il verdetto del Tribunale (presidente Grimaldi) è di assoluzione piena: scagionati per non aver commesso il fatto. L’Accusa aveva invocato condanne da 6 mesi a tre anni di reclusione
L’indagine nata da alcune intercettazioni per un altro filone di inchiesta, aveva portato anche ad una richiesta di arresto per Di Napoli e coinvolto 17 persone. Due erano già stati assolti nel 2019 con rito immediato. Sotto la lente una serie di partite. Nel vortice giudiziario erano finiti giocatori, allenatori e dirigenti.
Agli atti dell’inchiesta anche la segnalazione della giustizia sportiva, le dichiarazioni dell’ex presidente Natale Stracuzzi e i verbali del book maker siracusano, Fabio Lanzafame.
Intercettazioni telefoniche che hanno fatto sospettare in particolare di sei patite. Dietro ci sarebbero state almeno tre combine, secondo la Procura, che ipotizzava l’esistenza di una vera e propria organizzazione che gestiva le partite truccate, e che coinvolgeva anche Arturo di Napoli, per questo l’inchiesta era stata denominata Re Artù.
Adesso le accuse in sede penale sono cadute, ma rimane ancora aperto il filone sportivo. Il procuratore federale Chinè, salito alla ribalta negli ultimi mesi per le indagini contro la Juventus, ha inviato nei giorni scorsi ai soggetti coinvolti la comunicazione della conclusione delle indagini della procura federale: in questo caso un nuovo processo sportivo sembrerebbe pronto a partire, nonostante l’assoluzione di ieri sera.
L’Avv. Rosa Guglielmo, del Foro di Messina, difensore di fiducia del sig. Arturo Di Napoli, nel procedimento penale che lo ha visto, per anni, indagato prima e imputato dopo per vicende legate al Calcio Scommesse nell’Acr Messina, con la presente esprime la propria soddisfazione per la tanto attesa assoluzione del proprio assistito. L’Avv. Guglielmo dichiara “Dopo sette anni è stata dimostrata l’innocenza del sig. Di Napoli stimato professionista, calciatore prima e, a tutt’oggi Allenatore di calcio, nei cui confronti era stata addirittura avanzata richiesta di applicazione della misura della custodia cautelare in carcere per reati che non ha commesso. La non colpevolezza del Di Napoli era evidente sin dall’inizio, già dinanzi al Tribunale della Libertà di Messina, ma nonostante ciò, il mio assistito ha dovuto subire la pena di un processo che, peraltro, si è definito e basato su prove che erano già presenti nel fascicolo d’indagine. Siamo senza dubbio soddisfatti ma anche amareggiati, perchè questa assoluzione tanto desiderata non basta a ristorare l’angoscia e la sofferenza che ha subito il sig. Arturo Di Napoli in questi anni.”.
Ed ancora, l’Avv. Guglielmo aggiunge: “Di Napoli ha tenuto un comportamento esemplare dinanzi all’indagine e al processo in sè, rimanendo sempre fiducioso nell’opera attenta e meticolosa della Magistratura, rimanendo in silenzio sino ad oggi, chiedendo unicamente di poter riprendere il rapporto con i tifosi e con la città di Messina, che per anni lo ha amato, ospitato affettuosamente ed è per questo che oggi, per il tramite del proprio difensore, inoltra questa lettera aperta alla città:
“Sono passati 7 lunghi anni, oggi posso finalmente esprimere il mio stato d’animo. Ho cercato di farlo prima, ma la mia voce non veniva ascoltata. Insieme, abbiamo lottato, superato il rischio di un fallimento, sofferto e gioito. Prima in qualità di calciatore portando il Messina dalla serie B alla settima posizione in classifica della serie A dove per un solo punto non abbiamo concretizzato il sogno europeo e successivamente come Allenatore portando allo stadio ventimila spettatori. Ho adorato questa città è la sua tifoseria in ambe le vesti. Ho sempre agito con lealtà, trasparenza e le scelte fatte sono sempre state dettate dalla ragione ma anche dal cuore. La triste vicenda nella quale sono stato catapultato – durata ben 7 anni della mia vita- mi ha tenuto lontano dai campi da calcio, mia passione da tutta una vita. Ho subito accuse infamanti in qualità di professionista ma soprattutto come uomo… tutto questo è stato lacerante per me, pur comprendendo in parte la vostra rabbia. Ma c’è un aspetto di questa triste vicenda che mi addolora: avreste potuto concedermi il beneficio del dubbio sui reati che mi venivano attribuiti. Mi avevate condannato ancor prima che la giustizia facesse il suo corso, dimenticando ciò che insieme siamo stati. La sentenza di oggi certifica che la verità emerge sempre e questo triste capitolo della mia vita è giunto alla fine. Non posso nascondere che la gioia di questo momento si mescola all’amaro per tutte le ingiustizie che sono stato costretto a subire, minacce comprese, ma la vita continua, non ci si può fermare, la società lo impone e oggi capisco e comprendo chi si è lasciato andare, chi non ha trovato la forza di reagire, chi non vedeva più prospettive e chi non credeva più in quella che è la giustizia e mi rivolgo a loro: non bisogna mai arrendersi, bisogna lottare sempre perché la propria dignità è al disopra di ogni pregiudizio e attendere che la giustizia faccia il suo corso per arrivare alla luce.
Non posso che ringraziare lo studio Carre’ legali di famiglia e l’Avv. Guglielmo Rosa per avermi sostenuto e per avere fatto chiarezza affinché mio figlio non porti con se questo fardello nel suo percorso di crescita. Un grazie alla mia famiglia e soprattutto alla mia compagna Belinda Zannino che senza di lei non sarei riuscito a superare questa terribile tempesta.
Spero che tutte le ombre, sulla mia fedeltà verso la vostra maglia e la vostra città, attraverso questa sentenza, siano definitivamente spazzate via e che possiate ricordare di avere scritto insieme a me pagine indelebili della storia del Messina.
Questa è l’unica verità!”
Arturo Di Napoli