Ennesimo episodio di aggressione ai danni di un agente di polizia penitenziaria nelle carceri siciliane. Questa volta è avvenuto a Messina. A lanciare il grido d’allarme per quanto sarebbe accaduto nel carcere di Messina Gazzi sono stati il segretario della Fp Cgil di Messina Francesco Fucile e il coordinatore provinciale Giovanni Spanò, che con una nota diramata ieri sul sito istituzionale della sezione messinese del sindacato, hanno espresso tutta la loro preoccupazione. «A distanza di sei giorni dall’ultimo episodio, ancora un’aggressione ai danni di un agente. Sicurezza a rischio, urgono interventi immediati», scrivono i due dirigenti. «Non siamo più disposti ad assistere in silenzio a quanto sta accadendo all’interno del carcere di Gazzi».
A distanza di poco meno di una settimana, dall’ultimo episodio di violenza commesso ai danni di due agenti della polizia penitenziaria della casa circondariale di Messina da parte di un detenuto, nella cui cella era stato rinvenuto un telefono cellulare, Fucile e Spanò denunciano una nuova aggressione compiuta nei confronti di un altro poliziotto. Secondo quanto ricostruito dal sindacato l’agente, dopo aver invitato alcuni detenuti a fare rientro nelle proprie camere di pernottamento, è stato accerchiato da cinque di loro che lo hanno brutalmente pestato.
«La Fp Cgil – scrivono i due sindacalisti – non è più disposta ad assistere inerme a fatti del genere e chiede che la Direzione della casa circondariale della Città dello Stretto «adotti, una volta per tutte, provvedimenti mirati alla tutela del personale di polizia penitenziaria. Esprimiamo massima solidarietà all’agente vittima della violenza, augurandoci che al più presto possa essere individuata una soluzione che metta realmente in sicurezza tutti i dipendenti della struttura carceraria». Il sindacato, inoltre, si è riservato di chiedere un incontro alla Direzione dell’Istituto per discutere della questione.