venerdì, Novembre 22, 2024

Palermo, peculato e corruzione all’I.C. Falcone dello Zen. 3 persone agli arresti domiciliari

CC peculato e corruzione a scuola

L‘I.C. “G. Falcone” del quartiere Zen, a Palermo, sarebbe stato “un pozzo dal quale attingere costantemente utilità, dagli strumenti tecnologici di ultima generazione ai generi alimentari”. Questo emergerebbe dall’indagine “La Coscienza di Zen-O”, coordinata dai Procuratori Europei Delegati Calogero Ferrara e Amelia Luise dell’European Public Prosecutor’s Office di Palermo, sfociata all’alba di oggi nell’esecuzione di 3 misure cautelari disposte dal G.I.P. del Tribunale del Capoluogo.

Ai domiciliari la Preside della scuola – che nel 2020 fu nominata Cavaliere al merito della Repubblica “per l’impegno dimostrato durante la pandemia” e nota per le sue attività all’insegna dell’educazione alla legalità, il suo vice ed una agente di una ditta che vende pc, cellulari ed accessori. I reati ipotizzati a vario titolo sono peculato e corruzione.

Le indagini, condotte dalla Sezione EPPO del Nucleo Investigativo di Palermo, avviate nel febbraio dello scorso anno e concluse recentemente, avrebbero scoperchiato un centro unitario di interessi illeciti all’interno della scuola, che si rivolge ad un’utenza particolarmente fragile, in uno dei contesti sociale e culturale più svantaggiati del Capoluogo.

I dirigenti scolastici, in modo spregiudicato e per accaparrarsi cospicui finanziamenti comunitari, avrebbero attestato falsamente le presenza degli alunni all’interno della scuola anche in orari extracurriculari, per giustificare l’esistenza di progetti PON di fatto mai realizzati o realizzati solo in parte. La mancata partecipazione degli studenti avrebbe infatti inciso in maniera direttamente proporzionale sulla quota parte dei fondi destinati per ciascun PON alla Dirigenza.

Irregolarità sarebbero emerse anche per quel che riguarda procedure di acquisto e fornitura di generi alimentari per la mensa scolastica. Intercettazioni e videoriprese documentano come all’interno dell’Ufficio di Presidenza fosse custodita una cospicua quantità di generi alimentari e costosi dispositivi informatici destinati agli studenti, che sarebbero stati costantemente prelevati dalla Preside e dal suo vice per se stessi. La Dirigenza dell’Istituto avrebbe inoltre affidato stabilmente, contra legem, la fornitura di materiale tecnologico ad una sola azienda in forza di un accordo corruttivo per l’affidamento di ulteriori e importanti commesse, in cambio di molteplici illecite “dazioni” di strumenti tecnologici di ultima generazione.

Nel corso delle perquisizioni eseguite dalla Sezione EPPO del Nucleo Investigativo di Palermo, presso le abitazioni degli indagati, i militari dell’Arma hanno trovato e sequestrato diversi computer portatili, smartphone, tablet, giochi da tavolo per bambini ancora confezionati, una cassa audio, una stampante, uno scanner, nonché un maxi televisore da 65 pollici.

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