Si è aperto al Tribunale di Messina il processo a carico di dieci persone accusate a vario
titolo di episodi di estorsione ed usura nel comprensorio tra Barcellona e Milazzo.
Fatti che si riferiscono al periodo tra il 2017 e il 2021 che finirono sotto la lente della Direzione Distrettuale Antimafia di Messina. Contestata l’aggravante di aver posto in essere le condotte oggetto delle imputazioni allo scopo di agevolare l’attività dell’associazione mafiosa denominata “famiglia barcellonese”.
Parti civili ammesse nel processo, con la rappresentanza degli avvocati Marco Conti Gallenti e Nino Todaro, le associazioni AOCM di Milazzo, presieduta da Francesco Arcadi, Rete per la legalità Barcellona Pozzo di Gotto, presieduta da Rosario Triolo e Rete per la legalità Sicilia, con il coordinatore regionale Giuseppe Foti.
“Si tratta di un ennesimo importante procedimento che vede in prima linea il movimento antiracket “Sos Impresa – Rete per la Legalità” che accompagna numerose delle vittime che hanno collaborato con gli inquirenti denunciando le condotte subite e costituendosi a loro volta parte civile”, commenta Giuseppe Scandurra, vice presidente nazionale di “Sos Impresa – Rete per la legalità”. “Con il coordinamento regionale e le nostre associazioni continuiamo ad essere presenti sul territorio, in un’azione sinergica con magistratura e forze dell’ordine che possa sempre di più garantire la massima vicinanza alle vittime di usura ed estorsioni affinché sappiano che non saranno mai da soli nel loro difficile ma prezioso percorso”.