I finanzieri del Comando Provinciale di Palermo, nell’ambito delle indagini delegate dalla locale Procura della Repubblica, hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo, emesso dal G.I.P. presso il Tribunale di Palermo, per un valore complessivo di circa 1,4 milioni di euro.
Le indagini, condotte dagli investigatori del Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria di Palermo, hanno interessato una società operante nel settore nella gestione di supermercati nella provincia di Palermo che avrebbe posto in essere irregolarità contributive nell’applicazione del contratto di solidarietà.
Tale strumento d’integrazione salariale è finalizzato a tutelare l’occupazione attraverso una diminuzione dell’orario lavorativo a fronte della quale il dipendente riceve un contributo anticipato dal datore di lavoro, che lo può successivamente recuperare sotto forma di credito contributivo.
L’attività investigativa ha consentito di rilevare che, nel quinquennio 2016-2020, gli amministratori della società palermitana avrebbero falsamente attestato all’INPS uno stato di crisi aziendale nonché la riduzione dell’orario di lavoro per circa n. 60 dipendenti all’anno, i quali in realtà sarebbero stati impiegati in turni considerevolmente superiori rispetto a quanto formalmente pattuito nel contratto di solidarietà.
Attraverso tale meccanismo fraudolento, la società avrebbe ottenuto un credito contributivo quantificato in circa 1,4 milioni di euro, successivamente utilizzato dalla stessa per compensare contributi previdenziali dovuti e per abbattere le imposte.
Allo stato, i rappresentanti legali pro tempore dell’impresa coinvolta risultano indagati per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e indebita compensazione d’imposta.
L’odierna attività di servizio, svolta nell’ambito delle indagini delegate dalla Procura della Repubblica di Palermo, si inserisce nel quadro delle linee strategiche dell’azione del Corpo, volte a rafforzare l’azione di contrasto ai contesti di illegalità economico-finanziaria connotati da maggiore gravità e a garantire il perseguimento degli obiettivi di aggressione dei patrimoni dei soggetti dediti ad attività criminose, al fine di tutelare le imprese che operano nel rispetto della legge, nonché per il recupero delle risorse sottratte alla collettività.
Si evidenzia che il provvedimento in parola è stato emesso sulla scorta degli elementi indiziari acquisiti in fase di indagine preliminare, pertanto, in attesa di giudizio definitivo, sussiste la presunzione di innocenza.