Work in progress per la prima edizione de “A RATTATA … dallo sherbet alla granita siciliana”, che si terrà il prossimo 2 agosto, nella storica piazza Vittorio Emanuele a Sant’Angelo di Brolo.
Una kermesse, fortemente voluta dal sindaco Francesco Paolo Cortolillo e dal vice sindaco con delega al turismo e spettacolo Pippo Palmeri, che punta i riflettori sulle origini della famosa granita siciliana, per la quale è stato chiesto il patrocinio dell’assessorato regionale al Turismo con l’obiettivo di promuovere il territorio e il turismo, quale volano per il rilancio e il consolidamento dell’apparato produttivo locale.
“Le origini della granita siciliana risalgono alla dominazione araba in Sicilia (827- 1091. Gli arabi infatti ci portarono lo “sherbet”, bevanda ghiacciata aromatizzata alla frutta, ossia l’antenato della nostra attuale granita siciliana. Durante il XVI secolo si apportò un notevole miglioramento alla ricetta dello “sherbet”, scoprendo di poter usare la neve, mista a sale marino, come espediente per refrigerare. La neve raccolta passò così da ingrediente a refrigerante. Nacque il “pozzetto”, un tino di legno con all’interno un secchiello di zinco, che poteva essere girato con una manovella. L’intercapedine veniva riempita con la miscela di sale e neve chiusa da un sacco di juta arrotolato e pressato. La miscela congelava il contenuto del pozzetto per sottrazione di calore e il movimento rotatorio di alcune palette all’interno impediva la formazione di cristalli di ghiaccio troppo grossi. La grattata, in siciliano “rattata” era il nome originario della granita e deriva dal procedimento con il quale veniva preparata.
La preparazione della “rattata” richiedeva come ingrediente principale la neve ed era compito dei “nivaroli” raccogliere la neve che cadeva sui monti, conservandola nelle “neviere” per dissetarsi nel periodo estivo.
A Sant’Angelo, ancor oggi, rimane testimonianza di un’ antica “neviera”, sita sul Monte Fossa della Neve, dove esiste una gran fossa o buca rifinita con mattoncini o pietre, che serviva per l’approvvigionamento della neve e dove tanta gente, intere famiglie o squadre di “nivaroli ” (commercianti di neve) dopo ogni nevicata salivano in montagna per ammassare la neve all’interno della grande “neviera”. L’accumulo della neve era un’operazione certosina e laboriosa. Inizialmente doveva essere schiacciata abbondantemente, in modo da farla diventare molto compatta, e poi veniva ricoperta con paglia e ramaglia per creare una sorte di isolante termico.
Nel corso dei mesi la copertura doveva essere rimossa per verificare se nella massa di neve si fossero formati buchi e in tal caso si procedeva al riempimento con altra neve e nello stesso tempo la paglia della copertura veniva ribaltata in modo che quella a contatto con la neve fosse sempre asciutta. La massa di ghiaccio veniva così grattata e utilizzata per fare sorbetti o gelati.
La neve dava fatica, refrigerio e lavoro. Infatti, dal monte Fossa di Neve la gente del luogo trasportava la neve caricata sui muli e ricoperta di paglia anche in altri paesi e in particolare, tramite il percorso della “montagna”, nella cittadina di Patti. Diffusa ancora fino al primo Novecento con il nome di “rattata” (grattata), inizialmente veniva spremuto il limone e a volte aggiunto un po’ di miele, la conservazione di questo prezioso bene si è protratto sino ai primi anni del ‘900. Nel corso del XX° secolo la neve fu sostituita con l’acqua, il miele con lo zucchero e il pozzetto manuale della gelatiera per perfezionare la produzione della “granita siciliana” unica e nota in tutto il mondo. Impalpabile al palato essendo a base di acqua, zucchero e frutta, la granita così preparata ha soppiantato nei secoli la “rattata” e nel tempo sono stati sperimentati e creati svariati gusti (mandorla, caffè, pistacchio, gelsi, etc.).
Ogni trenta minuti la granita va rimescolata aiutandosi con un mestolo in modo da mantenere inalterata la struttura cremosa e la dimensione piccola dei cristalli di ghiaccio.
Si procede fino a raggiungere la cremosità e il colore desiderato. Un bicchiere di vetro, un ciuffo di panna: non c’è niente di meglio. O quasi”.
Le prime news sul programma dell’evento
Il premio
Le novità
Un divertimento per grandi e piccini.