giovedì, Novembre 21, 2024

Castell’Umberto: una festa della famiglia sul tema: “Venite a me e io vi darò ristoro”

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Una vera festa della famiglia è stata vissuta nel Centro Pastorale ”Madonna del Tindari” di Castell’Umberto, promossa ed organizzata, per volontà del vescovo della diocesi di Patti monsignor Guglielmo Giombanco dal Servizio di Pastorale Familiare, diretto da don Calogero Tascone e da Angelo e Patrizia Morabito.

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Tema della festa è stato “Venite a me e io vi darò ristoro”, una festa ritmata dalla preghiera, da canti e da giochi che hanno coinvolto le famiglie, divise in otto squadre, “chiamate” , tra l’altro, a scrivere più parole possibili su Tindari e a mimare un brano evangelico.

Nonostante il caldo sono stati in tanti a condividere questa esperienza di comunione, condivisione, gioia e di amore, che hanno espresso grande soddisfazione, evidenziando come sia stato bello ritrovarsi, di tanto in tanto, per stare insieme e condividere simili esperienze.

blankEsperienza vissuta anche dai più piccoli che hanno potuto fruire dell’animazione dell’associazione “simpatiche Canaglie” e che all’offertorio della messa hanno presentato un cartellone con le impronte delle loro mani, a voler significare quando sia bello stare e camminare insieme.

Prendendo spunto dal brano evangelico, il vescovo di Patti ha evidenziato che “Gesù ci invita ad andare alla sua scuola per imparare mitezza ed umiltà. La mitezza è una presenza dentro di noi che ci coinvolge e ci fa dilatare il cuore, perché ci apre agli altri”.

blankHa, quindi, sottolineato l’attualità della parola “giogo” usata da Gesù nel Vangelo: “Esso per essere efficace va messo sul collo di due buoi e, alcune volte, anche su altri buoi. Il giogo di Gesù è il giogo dell’amore. In famiglia si porta insieme il giogo dell’amore; insieme l’amore diventa forza di vita, sorgente che ristora.

Gesù ci chiede di portare il giogo con Lui, giogo dolce e leggero, che darà sempre nuove ragioni di vita”. “Permettiamo alla parola di Gesù – ha esortato il vescovo – di entrare nel nostro cuore”. La festa si è conclusa con un momento di fraternità e l’affidamento alla Madonna.

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