Il Tribunale di Patti ha assolto “perché il fatto non sussiste”, Pietro Ferrante ex revisore dei conti del Comune di Brolo e l’ex sindaca, Rosaria “Irene” Ricciardello (perché il fatto non costituisce reato), entrambi accusati di diffamazione nei confronti di Giuseppe Laccoto, attuale sindaco del paese e presidente della Commissione Sanità all’Ars in quota Prima l’Italia – Lega Salvini Premier.
Laccoto li aveva querelati entrambi per aver reso pubblico – Ferrante in sede di Consiglio comunale e Ricciardello comunicandolo a un’emittente televisiva locale (che poi ne aveva dato notizia) – un documento che riportava il “referto del revisore sui mutui e i rapporti con Cassa depositi e prestiti spa” accusandolo di aver concorso a ingannare il Consiglio comunale (che aveva approvato la delibera di autorizzazione alla rinegoziazione dei mutui con Cdp) relativamente all’esattezza dei dati riportati nell’elenco e dei mutui da estinguere.
Ci sono voluti sette anni per arrivare alla sentenza del processo aperto nel 2017 con la citazione in giudizio da parte della Procura di Patti. E questo di fronte ad una richiesta della pm, Lavinia Andriolo, che aveva chiesto l’assoluzione per entrambi gli imputati; in particolare per Ferrante “per non aver commesso il fatto” e per Ricciardello “perché il fatto non è previsto dalla legge come reato”.
Ieri l’epilogo con l’assoluzione di entrambi gli imputati “perché il fatto non sussiste”. Il giudice monocratico Vincenzo Mandanici ha accolto le istanze del collegio difensivo composto dagli avvocati Massimiliano Fabio, Sebastian Calcò e Sonia Morgano.
“Ho atteso questa sentenza con molta serenità – ha commentato l’ex sindaca Irene Ricciardello – certa di avere agito sempre con onestà e nel rispetto della legge, nell’esclusivo interesse del paese che ho avuto l’onore di rappresentare. Questa è l’ennesima assoluzione che sancisce, una volta per tutte la correttezza dell’operato mio e del revisore dei conti dott. Piero Ferrante, sulla cui lealtà e professionalità non ho mai avuto il minimo dubbio. Ringrazio l’avvocato Massimiliano Fabio per avermi difesa e rappresentata con professionalità e competenza”.
Soddisfazione per l’esito del processo è stata espressa da parte dei legali di Ferrante, gli avvocati Calcò e Morgano: “Eravamo certi di provare l’innocenza del nostro assistito, un professionista serio e stimato che con la predisposizione del referto del revisore dei conti, ha solo svolto le proprie funzioni, in maniera corretta ed ineccepibile”.