Fuoco, danni incalcolabili e tanta paura. Una giornata interminabile quella di ieri, 25 luglio 2023 per Santo Stefano di Camastra, assediata dalle fiamme e dalla temperatura record di 46°C. Tutto è cominciato intorno alle 6 del mattino, con i roghi che sono divampati in contrada Tudisca e Gebbiola, ad est del centro abitato, propagandosi velocemente in direzione della frazione di Canneto di Caronia. Le fiamme hanno raggiunto la SS113, chiusa al transito veicolare per scongiurare il peggio. Con una puntualità quasi disarmante, è scattato l’appuntamento con la furia devastante del fuoco nella stessa zona. In pochissimo è andato tutto in fumo.
Poi il vento di scirocco ha spinto l’incendio verso il centro abitato. Verso la parte alta della Città delle Ceramiche, minacciando la caserma dei Carabinieri, le abitazioni, le attività commerciali, contrada Passo Barone, Contrada Favatà, Via Nebrodi, Via Setti Carraro, fino all’autostrada A20, chiusa per qualche ora nel tratto fino a S. Agata di Militello. Verso il mare, in direzione del lungomare Barche Grosse, arrivando al depuratore della città, che ha subito danni. Fiamme e fumo persino sotto la caserma del distaccamento volontari dei Vigili del fuoco, tutti fuori in quel momento per fronteggiare l’inferno guidati dal comandante Antonino Torcivia. Terrore e disperazione negli occhi dei residenti, inermi davanti alle loro abitazioni minacciate dal fuoco: 200 gli evacuati. 4 le abitazioni colpite, di cui una andata completamente distrutta, mentre un soccorritore ha dovuto fare ricorso alle cure dei sanitari del 118. Una lotta contro il tempo, contro la direzione del vento che continuava a cambiare, contro l’incuria di quei terreni che non sarebbero stati ripuliti per tempo secondo alcuni, contro la devastazione.
In campo anche uomini, operai e mezzi della Forestale di Mistretta e Caronia, la protezione civile, la polizia locale, i carabinieri della locale compagnia, la polizia di Nicosia. Tutti col naso all’insù aspettando i canadair che però non sono arrivati a spegnere le fiamme nelle campagne: troppi gli incendi in atto, pochi i mezzi per contrastare un’emergenza tanto vasta come quella che ieri ha messo in ginocchio la Sicilia intera. Nel pomeriggio, quando il peggio sembrava passato, l’allarme è scattato per un rogo divampato nei pressi della centrale elettrica ad alta tensione delle Ferrovie dello Stato.
La situazione, poi, è tornata sotto controllo in tarda serata. Tra Gibbiola e Canneto stamattina manca l’energia elettrica per i danni ad una cabina Enel, mentre nella parte alta della cittadina non c’è acqua, a causa di un guasto alla conduttura idrica causato dalle fiamme.