Riapre oggi a mezzogiorno la discussa bretella che consentirà di bypassare il ponte di Calderà in fase di ristrutturazione e collegare Milazzo e Barcellona.
«Grazie alla diffida trasmessa ieri da questa amministrazione la Città Metropolitana – scrive il sindaco di Barcellona Pinuccio Calabrò – è stata messa di fronte alle sue responsabilità sui ritardi nell’apertura del bypass del Ponte del Mela e sui mancati interventi per quanto di competenza. La nostra diffida ha portato i risultati sperati e il 18 agosto, alle 12, come comunicato dal Genio Civile, sarà aperta al transito la bretella di collegamento alternativa al ponte».
«Continuiamo a lamentare però un comportamento da parte della Città Metropolitana di Messina contraddittorio e ostile alle istanze del territorio quando non omissivo rispetto alle competenze dell’Ente – attacca Calabrò – Soltanto dopo l’atto di diffida col Comune di Barcellona Pozzo di Gotto, il 16 agosto la Città Metropolitana ha predisposto un nulla osta condizionato, trasmesso ieri solo al Genio Civile e inviato soltanto oggi al Comune di Milazzo ed ai vigili urbani di Barcellona alle 14. Provvedimento mai pervenuto al Comune di Barcellona. Quanto ai contenuti del nulla osta “condizionato” sono stati smentiti dal Genio Civile che nel fissare la convocazione per l’apertura del bypass ha confermato le competenze della Città Metropolitana e il tipo di interventi già effettuati».
«Non sappiamo se la mano destra non sa quel che fa o che deve fare la mano sinistra, e se addebitare i ritardi finora registrati alla confusione negli uffici dell’Ente o alla scarsa conoscenza della normativa – conclude il sindaco del Longano – ma certamente non è tollerabile un gioco al rimpallo di responsabilità sulla pelle dei cittadini. Quanto a chi, per ignoranza, per rancore, per frustrazione e astinenza da visibilità continua a dire falsità, tifando contro Barcellona e i suoi stessi concittadini, li invitiamo domani all’apertura del bypass. Provino per una volta a rimboccarsi le maniche invece di usare i social spacciando menzogne per fatti reali».