Per gli investigatori non sarebbe morta per suicidio la 25enne moldava, Vera Schiopu, trovata priva di vita impiccata in una casa di campagna di contrada Sferro, a Ramacca, nel Catanese.
Il corpo della giovane era stato trovato nella serata di sabato 19 agosto in un casolare semi diroccato e isolato accanto a quello in cui la donna viveva. A dare l’allarme il fidanzato della donna.
Secondo le indagini dei carabinieri, però, potrebbe non trattarsi di suicidio, ma di una messa in scena, operata proprio dal compagno della donna, un manovale romeno, e da un suo amico e connazionale. I due sono stati fermati con l’accusa di concorso in omicidio, anche se non è ancora chiaro il ruolo contestato a ciascuno degli indagati.
Sembrerebbe che a fare nascere dei dubbi agli investigatori siano stati più elementi riscontrati sulla scena del presunto delitto, che sarebbero incongruenti con un’azione suicidaria. Inoltre pare che sul corpo della 25enne sia stata riscontrata la presenza di escoriazioni incompatibili con il suicidio.
La procura di Caltagirone ha disposto l’autopsia sul corpo della ragazza. Le indagini sono condotte dai carabinieri della compagnia di Palagonia e del nucleo investigativo del reparto operativo del comando provinciale di Catania, che stanno cercando di ricostruire la vita e le frequentazioni sia della giovane che dei due fermati.
I due indagati avrebbero respinto ogni accusa, proclamandosi innocenti.