Davanti ai magistrati piangono e si disperano. Dicono di avere fatto «una cazzata», chiedono scusa e ammettono di essersi «rovinati la vita» ma ribadiscono la loro linea di difesa: «Lei era consenziente». La violenza di gruppo che una ragazza di 19 anni ha denunciato di avere subito il 7 luglio scorso a Palermo, dopo una serata trascorsa tra i locali del mercato storico della Vucciria, continua a suscitare polemiche e dure prese di posizione.
Il vice premier Matteo Salvini annuncia che la Lega porterà avanti in Parlamento il disegno di legge sulla castrazione chimica chiedendo di calendarizzarlo in commissione per votarlo al più presto. Gli interrogatori di tre dei sette giovani accusati dello stupro, svoltisi ieri, sono stati a tratti concitati: tutti hanno risposto alle domande del gip Marco Gaeta.
Devono difendersi da accuse pesantissime e spiegare cosa avvenne quella notte nel cantiere del collettore fognario, al Foro Italico, dove la ragazza fu soccorsa da un’ambulanza. Davanti al gip hanno detto di avere compreso di avere commesso una cosa grave, ma per errore. «Nessuno di noi pensava si trattasse di una violenza», hanno sostenuto. Dopo avere abusato della ragazza, secondo l’accusa, i ragazzi sarebbero andati a mangiare in una rosticceria, rendendosi conto solo allora della gravità dell’accaduto.
Intanto proseguono le indagini dei carabinieri alla ricerca di altri cellulari e video che riprenderebbero lo stupro. Dalle chat intercettate dagli investigatori è emerso che qualcun altro avrebbe filmato la violenza e poi nascosto i telefoni non appena si era diffusa la notizia dei primi arresti, avvenuti il 4 agosto. E in poche ore su Telegram si sono formati tre gruppi, due pubblici e uno privato, che inizialmente contavano tra 12mila e 14mila iscritti, ma che adesso si sono dimezzati, con l’unico obiettivo di trovare il video dello stupro di gruppo di cui è stata vittima la ragazza di 19 anni. Un follia generale che sta travolgendo qualunque regola, soprattutto in un caso delicato come questo che meriterebbe maggiore cautela.