Il documento del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita “Itinerari catecumenali per la vita matrimoniale – Orientamenti pastorali per le Chiese particolari –“ è stato al
centro di un “fine settimana” di approfondimento promosso dal Servizio di Pastorale Familiare della diocesi di Patti, diretto da don Calogero Tascone e dai coniugi Angelo e Patrizia Morabito, tenutosi nel centro pastorale “Maria Santissima del Tindari” di Castell’Umberto.
All’incontro, guidato da monsignor Salvatore Muratore, vescovo emerito di Nicosia, e dai coniugi Vito e Rosmarì Di Leo, direttori del Servizio Regionale di Pastorale Familiare, hanno partecipato anche le coppie che dovranno fungere da punto di riferimento e da “traino” nei sei vicariati della diocesi pattese.
Si tratterà di proporre a tutte le parrocchie un “modo nuovo” di attuare l’itinerario di
preparazione al matrimonio dei fidanzati, in modo da seguire una linea unitaria. “Si tratta – sottolinea monsignor Muratore – di un processo a tappe progressivo e graduale, che conduce la coppia ad una consapevolezza piena e condivisa di una fede incarnata e di un amore vissuto con e nella presenza di Dio”.
“L’itinerario catecumenale – prosegue – prevede quattro tempi che costituiscono elementi imprescindibili dei diversi itinerari: il tempo dell’accoglienza, il tempo della Parola e del discepolato, il tempo della preghiera e della riconciliazione e il tempo del’impegno e della missione”.
Attraverso parecchie slide, i coniugi Di Leo hanno presentato il cammino percorso, ormai da anni, e che si continua a percorrere nella diocesi di Nicosia e i vari riti che lo stesso prevede (presentazione delle coppie di fidanzati alla comunità, ammissione – signatio crucis – , rinnovata adesione alla Chiesa, rinnovazione delle promesse battesimali e ancora la consegna della Bibbia, dei Comandamenti, delle Beatitudini e del Padre Nostro).
“Il cammino – evidenziano i coniugi Di Leo – parte dal piano antropologico, con la valorizzazione dell’essere coppia, al fine di comprendere la grandezza che sono chiamati a vivere come sposi nel sacramento del matrinomio.
Poi, la riscoperta della fede, con tutti gli interrogativi che possano emergere, che, spesso ,
nascondono domande di senso; quindi, i sacramenti in generale e, ovviamente, nello specifico, quello del matrimonio; infine, le conseguenze del matrimonio cristiano, con i temi delle scelte morali, dell’impegno educativo, della missionarietà della famiglia cristiana”.
All’incontro di Castell’Umberto ha partecipato anche il vescovo della diocesi di Patti, monsignor Guglielmo Giombanco, ben lieto di mettere a disposizione la struttura per un appuntamento così importante e che da sempre ha a cuore l’attività pastorale per e con la famiglia. Nell’omelia durante la messa, il Pastore della Chiesa pattese ha rimarcato “come ciascuno abbia il compito di far fruttare i talenti che Dio gli ha messo a disposizione, con impegno e generosità”.
E’ stato, in definitiva, un “primo passo” di presa di coscienza e di formazione sull’itinerario catecumenale. Adesso il Servizio di Pastorale Familiare della diocesi di Patti dovrà cominciare a “lavorare” affinchè la proposta possa raggiungere tutte le parrocchie e possa essere attuata.