Il Tribunale civile di Patti ha revocato un decreto ingiuntivo con il quale la società di cessione crediti Banca Farmafactorig Spa ha intimato il pagamento di una cifra pari a quasi 700mila euro per servizi di fornitura di energia elettrica e servizi di telefonia relativi al 2019. I servizi in particolare riguardavano 618.061,00 euro (a titolo di sorte capitale), 48.680,00 per interessi di mora maturati, spese per onorari (870 euro), spese del monitorio (5.441 euro).
Il Comune si è opposto al decreto e la giudice Rosalia Russo Femminella ha dato ragione all’Amministrazione comunale in quanto ha ritenuto la società Banca Farmafactoring (il più grande operatore di finanza specializzata in Italia, nonché tra i leader in Europa nella gestione e nello smobilizzo pro soluto di crediti commerciali vantati nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni, nei securities services e nei servizi di pagamento) non legittimata in questa operazione di recupero crediti nei confronti del Comune di Sant’Agata di Militello. Il Tribunale ha accolto la tesi difensiva dell’avvocato Massimiliano Fabio, il quale ha sostenuto che le società non avevano stipulato contratti scritti con il Comune, non c’era prova della fornitura dei servizi (di Telecom Italia, Hera Comm, Enel Sole, Enel Energia, Lake Securitisation), non erano state rispettate le procedure di evidenza pubblica ai fini della riferibilità dei contratti all’Ente e non era stato previsto in bilancio un impegno di spesa per la fornitura dei servizi. In sostanza non esistevano prove di “un valido rapporto contrattuale – ha scritto la giudice nella sentenza emessa ieri – e non può ritenersi sorta alcuna valida obbligazione a carico del Comune di Sant’Agata di Militello”.
Inoltre, il Tribunale ha considerato il regime di salvaguardia – previsto nella disciplina dei contratti pubblici per ogni utente quando subentra un fornitore diverso da quello con il quale si è stipulato il contratto – valido anche per una P. A. come il Comune, tanto più che gli Enti pubblici non possono assumere o concludere contratti se non in forma scritta, richiesta “ad substantiam” che, in caso di mancanza rende automaticamente nulli gli atti.
Soddisfazione per l’esito del processo è stata espressa dal sindaco del comune tirrenico “Abbiamo tirato un respiro di sollievo – ha dichiarato Bruno Mancuso – il Comune di Sant’Agata di Militello viene sollevato da un presunto debito che avrebbe messo in seria difficoltà le casse comunali. Ringrazio l’avvocato Massimiliano Fabio per il prezioso lavoro svolto nell’affermare l’infondatezza della richiesta intimata”.