E’ finita alla Prefettura di Messina la vicenda della multa che l’8 giugno scorso la Polizia Municipale di Patti ha comminato al signor Sebastiano Rampulla, residente in via Piave a Scala di Patti.
Secondo un articolo del Codice della Strada, è stata contestata l’occupazione del marciapiede di via Piave per una lunghezza di circa 7,00 metri e per tutta la larghezza con tre grossi vasi, ostacolando il passaggio pedonale. Da qui la multa di 121,10 euro, in misura ridotta e di 173,00 euro per il pagamento oltre i cinque giorni dal ricevimento.
Dopo che il 17 luglio scorso Rampulla ha presentato istanza di annullamento in autotutela, senza ottenere alcun riscontro, ora ha deciso di impugnare la multa alla Prefettura di Messina.
La vicenda che ha fatto scatenare la multa ha una premessa. Nel giorno indicato a verbale sono intervenuti in via Piave, oltre alla Polizia Municipale, anche alcuni agenti della Polizia di Stato, perchè, secondo la denuncia inviata dal signor Rampulla, un vicino aveva acceso un fuoco per smaltire rifiuti speciali, provocando emissioni di fumo.
Gli agenti, prima hanno proceduto a verificare quanto denunciato riguardo ai fumi, in avanti si è cominciato a discutere di quanto si trovava vicino alla casa del signor Rampulla, la presenza delle telecamera e delle auto e poi sul vaso contenente una pianta grassa sistemato sul marciapiede.
Rampulla rispose che aveva già segnalato all’ufficio tecnico comunale la questione del marciapiede danneggiato e non fruibile da entrambi i lati della via. E poiché un parente anziano, proprio a causa del degrado del marciapiede, aveva rischiato di cadere, in attesa che il comune disponesse l’intervento di sistemazione, aveva messo li il vaso.
In ogni caso, in quel momento, si rese disponibile a rimuoverlo subito oppure in un altro momento, chiedendo nel contempo che si procedesse a sistemare il marciapiede. Gli agenti, a quel punto, secondo quanto evidenziato da Rampulla, non gli hanno detto di togliere la pianta, ne hanno effettuato alcun rilievo, foto o misurazioni; dopo alcuni giorni è arrivata la multa a casa a mezzo raccomandata, inviata dalla Polizia Municipale.
A nulla sono valsi sia l’istanza di annullamento in autotutela, quanto numerose segnalazioni in cui si chiedeva di intervenire per rimettere in sesto il marciapiede in contestazione, poi per ripulire anche il marciapiede di fronte, dove, oltre alle erbacce, è presente anche una sbarra di ferro arrugginita e per far installare dissuasori che limitassero la velocità sulla via Piave.
Questi gli aspetti di una vicenda su cui ora dovrà pronunciarsi la Prefettura di Messina. Per il signor Rampulla la sanzione è illegittima e infondata e da qui il verbale oggetto di contestazione deve essere dichiarato nullo, considerando eccessivo e inspiegabile l’atto sanzionatorio nei confronti del comportamento civile di un cittadino che ha agito in buona fede solo per prevenire incidenti, lesioni a persone o cose e quindi per tutelare l’incolumità pubblica, evidenziando inoltre come solo uno dei tre vasi occupava per intero il marciapiede, che è totalmente danneggiato.
In conclusione Sebastiano Rampulla ha chiesto al Prefetto di accogliere il suo ricorso e dichiarare nullo, illegittimo o comunque infondato il verbale, disponendo l’archiviazione.