venerdì, Novembre 22, 2024

Incendi in Sicilia, le raccomandazioni della Regione ai comuni

Sicilia

Una minore capacità di ricezione delle acque piovane, causata da ostruzioni dovute a tronchi, massi e altri materiali trascinati a valle, può causare alle prime piogge devastanti colate di fango.  Una circostanza determinata dagli incendi che hanno colpito la Sicilia in questi mesi, che oltre a devastare il territorio, potranno avere conseguenze anche dal punto di vista del rischio idrogeologico, soprattutto per la tenuta dei corsi d’acqua.

Da qui la Regione Siciliana ha richiamato gli enti territoriali competenti all’osservanza della direttiva, emanata dall’autorità di bacino lo scorso anno, con le disposizioni per garantire la funzionalità di fiumi e torrenti dopo i roghi.

Queste alcune raccomandazioni rivolte ai comuni perché contrastino la corrosione dei corsi d’acqua, agevolino la perimetrazione delle aree interessate dagli incendi e lo sgombero dei rifiuti abbandonati a ridosso degli alvei, individuare i tratti di viabilità ricadenti impropriamente negli alvei dei corsi d’acqua ed effettuare un’azione di vigilanza, soprattutto in caso di allerta meteo, per impedire l’utilizzo di guadi, attraversamenti abusivi, piste o varchi nei muri d’argine, anche rimuovendo tutto ciò che possa indurre a transitare.

Ovviamente è importante la manutenzione dei canali, eliminando qualsiasi ostacolo al regolare deflusso delle acque. I comuni dovranno anche attivare le procedure di protezione civile quando vengono pubblicati bollettini che annunciano allerte meteo.

Stessa manutenzione dovrà essere attuate per quanto riguarda gli attraversamenti e c’è il divieto per i comuni all’apertura di piste in terra, piazzali e ad effettuare risagomature dei pendii in assenza di adeguate reti di convogliamento delle acque.

I siti interessati da incendi, infine, vanno bonificati e va verificata l’eventuale contaminazione di falde acquifere. Non dimenticando infine come il fuoco, azzerando alberi e vegetazione, possa agevolare il rischio di frane.

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