I motivi del ricorso di primo grado, riproposti in appello, sono infondati e devono essere tutti respinti. Così ha deciso il Consiglio di Giustizia Amministrativa che ha confermato quanto aveva già deliberato il Tar di Catania riguardo all’aggiudicazione dei lavori di adeguamento dell’impianto di depurazione in località Tavola Grande del comune di Capo d’Orlando.
Al Tar si era rivolta l’impresa “Alak srl”, oppostati ad “Invitalia” e al raggruppamento temporaneo di imprese “Soteco”, “Anese” ed “Eurovega” e all’impresa “Pato”.
In primo grado era stato chiesto l’annullamento della determina del 22 dicembre 2022, con la quale “Invitalia” aveva annullato in autotutela il provvedimento 342616 del 24 novembre 2022, con il quale aveva aggiudicato al raggruppamento “Alak” e “Pato” l’esecuzione dei lavori di adeguamento dell’impianto di depurazione e della determina del 23 dicembre 2022, con la quale “Invitalia”, in avanti, aggiudicò l’appalto al raggruppamento fra “Soteco”, “Anese” ed “Eurovega”.
Il responso del Tar fu il rigetto del ricorso principale, dichiarando improcedibile il ricorso incidentale e l’estromissione dal giudizio della Presidenza del Consiglio dei Ministri. In avanti nell’agosto scorso è stato proposto appello al Cga dalla “Alak srl”, rappresentata dall’avvocato Paolo Starvaggi contro “Invitalia spa”, rappresentata dall’avvocato Vincenzo Fortunato, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ed il Commissario straordinario unico, poi nei confronti della SO.T.ECO. spa, quale capogruppo del raggruppamento temporaneo di imprese con le società “Anese srl” ed “Eurovega srl”, rappresentata dall’avvocato Francesco Migliarotti.
Questo il responso del Cga: i motivi del ricorso di primo grado, riproposti in appello, sono infondati e devono essere tutti respinti. Nulla cambia nell’aggiudicazione dei lavori