La BFF Bank spa, già Banca Farmafactoring Spa, non ha dato prova dell’esistenza di un contratto stipulato in forma scritta riguardo alle cessioni di credito da parte di Enel Energia spa. Da qui chi è subentrato non può richiedere il pagamento delle prestazioni eseguite in virtù di un contratto nullo. Per questo il comune di Brolo non dovrà pagare oltre 130 mila euro. Così ha deciso il giudice monocratico del tribunale di Patti Concetta Alacqua.
Nella causa civile conclusasi in queste ore si sono fronteggiati la Bff Bank spa – già Banca Farmafactoring spa, rappresentata dall’avvocato Andrea Davide Arnaldi ed il comune di Brolo, rappresentato dall’avvocato Natale Bonfiglio. La Bff Bank ha chiesto che il comune di Brolo dovesse essere condannato a pagare oltre 104 mila euro in ragione di crediti ceduti da Enel Energia e circa 27 mila euro a titolo di ulteriori interessi di mora per il tardivo pagamento di fatture da parte del comune, crediti ceduti dalla Caruter srl. L’avvocato Bonfiglio, per conto del comune di Brolo, ha eccepito l’inammissibilità, l’improcedibilità e l’infondatezza di quanto richiesto.
La causa è stata decisa quando si è passati ad esaminare le eccezioni di merito, il giudice le ha ritenute fondate, perché è mancata la prova dell’esistenza del contratto stipulato in forma scritta riguardo alle cessioni di credito da parte di Enel Energia spa. Banca Farmafactoring si è limitata a produrre in giudizio solamente le fatture commerciali e nessun altro contratto o altro atto idoneo ad esternare la volontà contrattuale nelle forme prescritte dalla legge. Le fatture non hanno valore probatorio, poiché non possono rappresentare la forma scritta dell’accordo.
Gli stessi principi e cioè l’assenza del contratto scritto, valgono anche per il caso dell’applicazione del regime di salvaguardia. Riguardo ai crediti ceduti da Caruter c’è si il contratto stipulato con il comune di Brolo, ma la richiesta di pagamento è del tutto generica; sono state prodotte le fatture, ma non è stata data prova dell’esigibilità e certezza di questi crediti, perché manca la delibera comunale di impegno di spesa e di copertura finanziaria.
Per il resto la domanda di ingiustificato arricchimento rispetto a tutti i crediti va rigettata, perchè formulata in modo generico. Con questi presupposti il comune di Brolo nulla deve; il giudice monocratico del tribunale di Patti Concetta Alacqua ha infine disposto la condanna al pagamento delle spese processuali a favore del comune di Brolo per oltre 8.400 euro.