Gli organici della Polizia penitenziaria, già mancanti di 18mila unità rispetto al reale fabbisogno, continuano a subire pesanti decrementi anche a dispetto di qualche fin troppo timido provvedimento finalizzato, solo in via teorica, ad aumentarli.
Il dato si evince plasticamente dalla risposta a un’interrogazione da parte del Vice Ministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto che stamattina in Senato ha riferito che gli appartenenti al corpo effettivamente in servizio ammontano a 35.960 unità.
Basta confrontare questo numero con i 36.388 poliziotte e poliziotti penitenziari indicati dall’allora Guardasigilli Marta Cartabia all’Annuale del Corpo del 27 giugno 2022. In altre parole, al di là della narrazione del Governo, gli organici reali si sono ridotti di 428 unità negli ultimi 15 mesi. Nello stesso periodo, peraltro i detenuti sono aumentati di oltre 4.000 unità, passando dai 54.841 del 30 giugno 2022 ai 58.987 del 30 settembre scorso”.
Lo afferma Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.
“La dimostrazione fornita dai numeri supera evidentemente ogni commento. La verità è una sola, e cioè che le assunzioni nella Polizia penitenziaria continuano a essere inferiori alle cessazioni dal servizio. Al di là delle mere dichiarazioni di principio e delle pur lodevoli intenzioni espresse dalla maggioranza di governo, spiega ancora il segretario della Uilpa PP, occorre invertire la tendenza e consentire urgentissime e rapide assunzioni straordinarie, anche implementando le scuole di formazione, che irrobustiscano tangibilmente il numero degli agenti in servizio, ormai allo stremo sia per l’insostenibile carico di lavoro sia per la disorganizzazione imperante”, spiega il Segretario della UILPA PP.
“Per questo perseveriamo nell’invocare un decreto carceri che, conclude De Fazio,. prendendo atto della perdurante emergenza, miri a mettere in sicurezza i penitenziari e, parallelamente, una legge delega per riforme complessive e strutturali”.