L’adesione forzata a “Messina Acque” non piace ai consiglieri di minoranza di Caronia, che lo scorso 5 ottobre hanno chiesto ed ottenuto la convocazione del consiglio comunale, in seduta urgente, per discutere della questione. L’adunanza si è svolta nella serata di ieri, venerdì 13 ottobre.
In particolare i consiglieri Fasolo, Nibali Lupica e Fortunato, hanno evidenziato da un lato che il consiglio comunale non è stato convocato nel termine del 10 giugno 2023, così come da diffida del direttore dell’ATI, per discutere l’approvazione degli atti che condurranno alla costituzione della società che gestirà il servizio idrico. Dall’altro, proprio in ragione dell’imposizione di legge nei confronti dei comuni ad aderire all’ATI, i consiglieri hanno evidenziato come il comune di Caronia, rimasto inattivo, avrebbe potuto, invece, chiedere di mantenere l’autonomia dall’ATI stesso, sulla base di alcune specifiche esclusioni di cui il comune potrebbe beneficiare (in particolare per il fatto che l’Ente si approvvigiona a sorgenti che ricadono nel Parco dei Nebrodi).
E’ stato quindi messo a verbale, seppure non vi è al momento alcuna delibera specifica, che si potevano esperire altre strade per evitare la privatizzazione del servizio. A tal proposito anche la presidente del consiglio, Antonietta Agostino, ha messo in evidenza che sussisterebbero anche profili di illegittimità procedurale circa alcune deliberazioni del commissario ad acta, assunte in modo identico in tutti i comuni che ricadono nell’ambito territoriale di Messina. In particolare tali presunte anomalie procedurali, sarebbero state evidenziate nel corso dell’assemblea dei sindaci dell’Ati Idrico, che si è tenuta lo scorso 29 settembre. Per questo la presidente Agostino ha sollecitato il primo cittadino ad avviare con urgenza una verifica ed una eventuale impugnativa giurisdizionale, così come avvenuto in altri comuni, come per esempio a Messina e Letojanni.
Il sindaco, dal canto suo, in consiglio comunale ha espresso tutti i propri dubbi e le perplessità sull’eventuale adesione all’ATI, pur facendo presente che l’adesione è determinata, seppur in modo forse forzato, da un’espressa previsione normativa e che al momento gli uffici comunali stanno valutando se intervenire in tal senso.