Com’era facile prevedere il diniego prospettato dal presidente del consiglio comunale di Gioiosa Marea Gabriele Buttò sull’istanza di discutere in consiglio comunale il progetto dell’antenna telefonica di contrada Cicero a San Giorgio di Gioiosa Marea ha ingigantito le proteste, già manifestate quando si è saputo di voler installare l’antenna nel bel mezzo del complesso residenziale.
Emblematico il sondaggio attivato su Facebook sulla possibilità che la frazione diventi comune autonomo oppure che si stacchi da Gioiosa Marea per integrarsi con il territorio di Patti o che tutto resti com’è. Ebbene la maggior parte vogliono diventare autonomi, una buona parte vogliono avvicinarsi a Patti e solo una piccola parte vogliono restare così com’è. Per quanto il sondaggio sia stato prospettato con queste modalità, il risultato ha una certa valenza ed interroga gli amministratori comunali.
Seguirà chissà la via dei ricorsi formali – in attesa del ricorso sull’installazione dell’antenna – la risposta del presidente del consiglio comunale, che ha motivato il diniego di inserire all’ordine del giorno del consiglio comunale il punto sull’istallazione dell’antenna radio base perché la questione non è espressamente di competenza del consiglio comunale, evidenziando come il procedimento dell’istallazione dell’impianto sia stato favorevolmente esitato e concluso dagli organi competenti, con i lavori già avviati. E poi come non possa ravvisarsi un obbligo per il presidente di convocare assemblee di cittadini, ma una facoltà e che in sede di domanda di permesso di costruire, il comune deve limitarsi a verificare la conformità dell’intervento rispetto alle norme urbanistico-edilizie.
L’ingegnere Antonio Vincenti che è uno dei residenti della zona e che ha interloquito con il presidente Buttò, ha evidenziato dal canto suo come, nel caso in oggetto, sia stata negata la possibilità di discutere di un problema che interessa la collettività, ribadendo come il sito in oggetto sia stato classificato come sensibile, perché nei pressi di un parco giochi e in una zona con vincolo paesaggistico.
Vincenti, ricordando che sia stato violato anche il regolamento comunale, ha sottolineato quanto sia stata contraddittoria l’affermazione che una volta verificata la conformità urbanistica ed il rispetto dei limiti di esposizione ai campi elettromagnetici, il comune deve limitarsi esclusivamente a verificare la conformità dell’intervento rispetto alle norme urbanistico-edilizie, senza alcuna discrezionalità autorizzativa, dimenticando che per il sito che era stato scelto in precedenza e cioè quello vicino al palazzetto, l’amministrazione ha proposto ricorso sia al Tar e poi al Cga.