I danni causati ad alcune strutture turistiche presenti sul territorio di Gioiosa Marea minacciano non solo le strutture, ma anche l’occupazione e l’economia, rappresentando un rischio significativo per il futuro del paese. Necessita più che mai il coinvolgimento delle risorse regionali e nazionali per affrontare questa crisi ed agire con determinazione e solidarietà. È fondamentale proteggere le famiglie, le case e le attività commerciali anche attraverso la pronta attivazione di un piano ristori rapido ed equo a favore di coloro che hanno subito danni.
Così Nina D’Agati, consigliere comunale di Gioiosa Marea e vicesegretario del Partito Democratico nel centro tirrenico a pochissime ore dall’ennesimo incendio che ha devastato il territorio gioiosano dopo quelli che si sono verificati solo pochi mesi addietro.
“E’ qui doveroso ringraziare quanti si sono impegnati attivamente affrontando
l’emergenza con coraggio e determinazione: le forze dell’ordine, i vigili del fuoco, la
protezione civile e i volontari che hanno fatto l’ impossibile per la sicurezza.
Tuttavia, al di là dei ringraziamenti, bisogna individuare le responsabilità, anche
quelle politiche e mettere in atto strategie ed interventi affinchè non succeda più.
Un territorio come il Comune di Gioiosa dove le possibilità di sviluppo sono
collegate al patrimonio paesaggistico e ambientale gli incendi contribuiscono al suo
impoverimento generale.”
Per il consigliere D’Agati, anche la sicurezza della strada nazionale è stata ulteriormente compromessa. La viabilità è già precaria per l’erosione del mare, ma ora si aggrava ancor più per il rischio frane là dove il costone risulta arido e bruciato e le reti paramassi
danneggiate dal fuoco. In questo disastro ambientale ed economico bisogna sollecitare i responsabili. Sicuramente le alte temperature, che hanno interessato in generale la Sicilia,
agevolano gli incendi tuttavia il 70% di essi sono dolosi (il resto colposi) e diventa
quindi necessario impegnarsi per prevenirli.
“Per prevenire simili disastri doveva intervenire l’Anas pulendo la strada statale 113,
il Governo Regionale investendo personale addetto, mezzi e risorse nella pulizia del
territorio, non lo ha fatto. Bisogna favorire e promuovere le misure preventive
potenziando le attività di controllo e di investigazione, avviando serie indagini che portino all’individuazione dei responsabili materiali, anticipando l’inizio della consueta attività di prevenzione e manutenzione (viali tagliafuoco, rimozione della legna e dell’erba secca, ecc.), garantendo la sorveglianza del territorio specie nelle giornate ad alto rischio incendi
con servizi di vigilanza continua e di controllo del territorio anche attraverso l’uso di
nuove tecnologie (telecamere agli ingressi dei percorsi delle aree boschive e nei punti
da cui tradizionalmente partono gli incendi, telerilevamento con sensori di
temperatura, etc..).”
In conclusione “non possiamo intervenire solo quando gli incendi sono già in corso, ma dobbiamo prevenire che essi abbiano luogo, per questo è necessario quanto urgente.”