lunedì, Novembre 25, 2024

Patti: danneggiamento di un’auto seguito da incendio, arrestato un 63enne

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Violazione di domicilio per eseguire il danneggiamento seguito da incendio, fatti commessi a Patti la notte dello scorso 13 settembre. Per questa vicenda il Gip del tribunale di Patti Andrea La Spada, su richiesta della procura della repubblica, guidata dal procuratore Angelo Vittorio Cavallo, ha disposto un’ordinanza di misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di un 63enne. Sono stati i carabinieri del nucleo operativo radiomobile della compagnia di Patti, nelle prime ore del mattino, a dare esecuzione al provvedimento cautelare.

Le investigazioni avviate dai carabinieri, a seguito dell’incendio, ha permesso di documentare come l’origine dei fatti risalisse allo scorso 22 agosto, allorquando l’indagato, impugnando un coltello, aveva minacciato di morte un 50enne, esternando il proprio risentimento nei suoi confronti, riconducibile a motivi di natura passionale, per poi danneggiargli l’autovettura, graffiandola mediante l’uso del coltello e disattivando il freno di stazionamento del veicolo che andava ad impattare contro un palo dell’illuminazione pubblica.

Quanto sopra è stato documentato dai carabinieri a partire dalla notte del 13 settembre scorso, quando a Patti, il 63enne si è introdotto arbitrariamente all’interno di un cortile condominiale, residenza del 50enne, per dare fuoco all’auto. Nella circostanza, l’uomo causava un incendio che distruggeva completamente l’autovettura della vittima, danneggiandone un’altra parcheggiata nelle vicinanze.

Le fiamme si propagavano sino alla facciata dello stabile causando danni ad una persiana e ad alcune biciclette di proprietà dei condomini. Solo il tempestivo intervento dei vigili del fuoco e dei carabinieri ha evitato che le fiamme si propagassero incontrollabilmente, scongiurando di conseguenza danni alle abitazioni circostanti.

Le indagini dei Carabinieri, condotte attraverso la visione dei filmati registrati da videocamere di sorveglianza, la disamina del traffico telefonico, l’esecuzione di ispezioni dei luoghi, perquisizioni e sequestri, hanno permesso di dimostrare i fatti contestati all’indagato.

Patti

In particolare dai filmati è emerso che, alle ore 3.36 del 13 settembre 2023, nella zona di interesse, era sopraggiunta un’utilitaria verosimilmente di colore grigio, dalla quale era sceso un uomo, con viso travisato e con in mano verosimilmente delle bottiglie. E’ stato poi verificato che l’individuo si è diretto, a passo spedito, verso il luogo dell’incendio e, dopo qualche minuto, risalire sulla propria auto, rallentando la marcia, mentre si stava allontanando, proprio dinnanzi al luogo dove era stato appiccato il fuoco, verosimilmente per accertarsi che l’azione delittuosa fosse andata a buon fine.

La successiva attività investigativa ha permesso di accertare ulteriori elementi che hanno corroborato il quadro indiziario fino a quel momento emerso a carico del 63enne, quale autore del fatto. In particolare, dall’esame delle immagini di una videocamera è stato rilevato che sul cruscotto dell’utilitaria utilizzata dall’indagato per raggiungere i luoghi, era esposto un tagliando di color chiaro, rivelatosi per gli inquirenti un elemento fondamentale ai fini investigativi, dal momento che le immagini delle videocamere di sorveglianza analizzate dai militari, non avevano permesso di individuare la targa del mezzo.

Sulla base degli elementi raccolti, nella stessa mattinata del 13 settembre scorso, i carabinieri hanno proceduto ad un’attività di perquisizione presso l’abitazione dell’indagato, che ha fornito robustissimi riscontri all’ipotesi investigativa. I militari dell’Arma hanno infatti trovato un’utilitaria di color grigio, corrispondente a quella visionata nelle immagini delle videocamere, parcheggiata proprio dinnanzi all’abitazione dell’indagato con un tagliando bianco apposto sul cruscotto, riconducibile a quello riscontrato nel corso della disamina delle immagini acquisite, acclarando l’ipotesi che si trattasse dello stesso mezzo utilizzato dall’indagato la notte del delitto.

Gli accertamenti effettuati sull’autovettura hanno consentito di appurare che l’auto in questione, sebbene intestata ad un’autofficina della zona, era in uso all’indagato, quale auto di cortesia, in sostituzione della propria vettura ferma in riparazione.

Gli esiti dell’attività investigativa dei carabinieri hanno permesso di documentare la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza sul conto dell’indagato, ritenuti fondati dal Gip del Tribunale di Patti che ha disposto pertanto nei suoi confronti la misura cautelare degli arresti domiciliari.

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