venerdì, Novembre 22, 2024

UniMe – Presentati i programmi dei tre candidati al Rettorato: Limosani, Moschella e Spatari

Moschella, Spatari, Limosani
Moschella, Spatari, Limosani

Sono stati presentati oggi i programmi dei tre candidati alla carica di nuovo Rettore dell’Università degli Studi di Messina. Dopo le dimissioni di Salvatore Cuzzocrea, il vuoto nel ruolo di più alto prestigio dell’UniMe sarà ricoperto da uno dei tre contendenti alla massima poltrona.

Si tratta dell’ex prorettore Giovanni Moschella, del prorettore Giovanna Spatari e dell’economista Michele Limosani. Il primo turno di votazioni è in programma giovedì 23 novembre. 

Giovanna Spatari

Dopo aver effettuato gli adempimenti burocratici e depositato il programma elettorale presso gli uffici della Direzione Generale dell’Ateneo, la prof. Spatari ha dichiarato: “Mi impegnerò a portare avanti la mia idea di Università, caratterizzata da scelte condivise e partecipate, da una gestione su base allargata che tenga conto di tutte la competenze dei docenti, della professionalità del personale tecnico – amministrativo e in grado di intercettare i bisogni e le aspirazioni dei nostri studenti, nazionali e internazionali. Il mio obiettivo è quello di creare un clima di lavoro sereno, libero da qualsiasi forma di discriminazione e che veda al centro le persone”. 

Breve CV: 

Giovanna Spatari, Ordinaria di Medicina del Lavoro presso l’Università degli Studi di Messina, direttrice del Dipartimento ad attività integrata dei Servizi, presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria “G. Martino”, componente, in qualità di esperta, della Commissione Consultiva permanente per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, componente del Comitato tecnico-scientifico dell’INAIL, Presidente della Società Italiana di Medicina del Lavoro, delegata nazionale della Federazione Italiana Società Mediche (FISM) per i temi di genere. 

Titolare, in qualità di responsabile scientifico, di progetti di ricerca di interesse nazionale e coautrice di documenti di indirizzo e linee guida operative per l’attività dei medici competenti. Relatrice, su invito, a seminari e workshop di carattere scientifico e ad eventi di divulgazione sociale organizzati da enti ed istituzioni pubbliche e private sui temi della tutela della salute dei lavoratori, della promozione della salute, della parità di genere. Referente regionale dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute delle Donne (ONDA). 

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Michele Limosani

“Care e cari tutti, stamattina ho formalizzato la mia candidatura alla carica di Rettore dell’Università degli Studi di Messina per il sessennio 2023-2029. Sono consapevole della responsabilità che intendo assumere, chiamato – da primus inter pares – ad essere interprete e custode di un progetto elaborato da diverse autorevoli sensibilità, esperienze, competenze. Ho raccolto sollecitazioni, idee, indicazioni emerse dai vari settori, dai comparti ammnistrativi, dai sindacati, dalle associazioni e dai rappresentanti degli studenti. Ho fatto tesoro della ricchezza di opinioni e contributi di pensiero, che ho provato a raccogliere nel mio programma. Il momento è di straordinaria delicatezza. Non è possibile rimuovere questo dato di fatto per depositarlo sotto i tappeti. Non si parte da “ciò che vi è di buono”, ma da ciò che anche di positivo è stato appannato da quella mancanza di apertura al confronto, di terzietà, di buon senso, di equilibrio. Ci troviamo lì dove non avremmo dovuto essere, se solo fossero stati accolti la critica e il dissenso espresso in Senato Accademico sulle questioni nodali. Ci troviamo laddove sottovalutazione – o, peggio, silenzio – ha consentito una caduta di immagine, di reputazione e di credibilità.

Abbiamo assistito in questi anni a continui atteggiamenti di supponenza e arroganza. Abbiamo ascoltato affermazioni in Senato circa l’irrilevanza delle analisi costi benefici per decidere sull’utilizzo delle risorse pubbliche. Con amarezza abbiamo rilevato la poca trasparenza nelle decisioni di assegnazione delle posizioni concorsuali e provato imbarazzo dinnanzi a dichiarazioni non sempre rispondenti al vero. Abbiamo registrato l’indifferenza sulle dichiarazioni dell’Anac circa la irregolarità e illegittimità di procedure di gara nella assegnazione degli appalti. Tutti segnali di un modus operandi e di una politica gestionale caratterizzata dalla mancanza di confronto, destinata a portare la comunità accademica verso un vicolo cieco.

La mia proposta, adesso, è nitida ed è l’unica in discontinuità con l’amministrazione uscente. Invitandovi a leggere il programma, vi segnalo i valori e i principi ai quali ispirerò la mia azione di governo: a) rispetto delle regole e delle persone; b) promozione di una nuova cultura; c) riconoscimento e valorizzazione del merito; d) inclusione e partecipazione. Tutto ciò nel solco di un pieno coinvolgimento di ogni componente della comunità accademica e nella convinzione che un ateneo ha, tra l’altro, una responsabilità sociale nei confronti dei suoi studenti e del territorio di riferimento. Il programma, disponibile sul sito Unime e sul mio blog personale, declina in tutte le dimensioni della vita accademica l’applicazione di tali principi.

Messina è per definizione una città universitaria, una città in cui l’Università è tra le prime centrali di spesa e di impiego di risorse oltre che di capitale umano, una città che, pur essendo nel cuore di dinamiche internazionali registra esodi imbarazzanti su cui o siamo capaci di ripiegarci, per arginare se non invertire la tendenza, o … non siamo.

Voglio essere orgoglioso con tutti voi di appartenere all’Università degli Studi di Messina.”

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Giovanni Moschella

 

Il programma di Giovanni Moschella, ordinario di Istituzioni di diritto pubblico al dipartimento di Scienze politiche e giuridiche, parte invece da un invito a porre fine alle guerre intestine: “La scrupolosa osservanza delle regole, la trasparenza nella gestione amministrativa, il rispetto della dignità dell’altro, il rifiuto del conflitto come metodo, la ricerca della mediazione e di soluzioni ragionevoli e unitarie, pur nella diversità delle idee e delle opinioni. Questi, nei fatti, sono i valori che hanno costantemente ispirato la mia attività istituzionale, prima come preside della facoltà di Economia, poi come direttore del Dipartimento di Scienze politiche e giuridiche e, infine, come prorettore vicario dell’Ateneo (…)”.

Continua l’ex prorettore vicario: “Propongo un nuovo modello istituzionale basato sulla leale
collaborazione e sulla partecipazione democratica. L’assetto istituzionale del nostro Ateneo necessita di alcune importanti riforme strutturali, che devono essere ispirate dai principi di leale collaborazione e di partecipazione democratica”. Da qui le modifiche nella deliberazione del Senato accademico e del voto in senso inclusivo, il referendum consultivo, gli Stati generali d’Ateneo, una “cassetta” elettronica di suggerimenti e la sperimentazione del “bilancio partecipativo d’Ateneo”.
Per Moschella, “le linee direttrici della rinnovata attenzione ai processi organizzativi possono essere così sintetizzate: maggior coinvolgimento attivo di tutto il personale universitario nei processi decisionali; maggior attenzione al benessere organizzativo e lavorativo; sviluppo di processi di condivisione, funzionali all’accrescimento del senso di appartenenza alla comunità universitaria”.

E ancora: “Il mio obiettivo è quello di dare corso, nel più breve tempo possibile, al completamento dei lavori già avviati di ristrutturazione e ammodernamento: le strutture di servizio di Palazzo Mariani, così come il “Polo di Matematica e Informatico Andrea Donato”, o le strutture del Policlinico, devono al più presto essere messe nella disponibilità della comunità, attivando, se necessario, il reperimento di ulteriori disponibilità finanziarie per gli arredi. (…) Bisogna pure tenere conto della flessibilità del mercato del
lavoro, oggi sempre più proiettato verso l’acquisizione di figure professionali specializzate. Per tale motivo, benché il consolidamento dell’offerta didattica del nostro Ateneo rappresenti uno degli obiettivi da raggiungere, reputo necessario incentivare – anche sfruttando le importanti opportunità offerte dal Pnrr – l’attivazione di Corsi di Studio di I e II livello a orientamento professionale, sì da favorire l’acquisizione di nuove conoscenze e competenze trasversali, soprattutto nei settori della transizione digitale e ambientale. Specifica considerazione meritano, poi, i dottorati di ricerca, i post dottorati, le scuole di specializzazione e i master di I e II livello”.

Internazionalizzazione dell’Università di Messina, rafforzamento della ricerca e centralità del Policlinico sono altri punti del programma su cui avremo modo di tornare.”

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