venerdì, Novembre 22, 2024

Trecento cittadini hanno firmato una petizione perchè l’acqua resti esclusivamente pubblica: “Il consiglio revochi la sua decisione!”

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La gestione dell’acqua deve restare pubblica ed in capo al comune di Ficarra; il consiglio comunale revochi in autotutela la sua decisione di aderire alla società Messinacque e di privatizzare l’acquedotto. Questo lo spirito della petizione firmata da trecento cittadini di Ficarra, che, a seguito dell’assemblea pubblica del 2 luglio scorso, il gruppo consiliare “Ficarra Bene Comune” ha già depositato al protocollo del comune.

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La palla ora passa all’esecutivo e al consiglio comunale. I consiglieri di minoranza Nino Pizzino, Mela Marraffa e Patrizia Sciacca (nella foto) lo avevano detto che avrebbero attivato tutte le iniziative possibili per contestare l’adesione del comune di Ficarra alla società “Messinacque spa” per la gestione del servizio idrico integrato.

L’adesione è stata adottata a maggioranza il 13 giugno scorso durante la seduta del consiglio comunale e i consiglieri di minoranza hanno espresso il voto contrario perché, a loro dire, ci sarebbero stati effetti negativi per i cittadini come l’aumento delle tariffe e la fine dell’acqua intesa come bene pubblico, così come espressa dalla volontà popolare con i referendum del 2011 e dalla Legge Regionale 19/15 vigente.

Il sindaco Basilio Ridolfo, dal canto suo, aveva evidenziato che la sua proposta sulla gestione pubblica in house del servizio idrico prospettata tempo addietro non aveva dato effetti e che per il comune si è trattato di una scelta obbligata, per evitare che si venisse commissariati e soprattutto di essere fuori dalla gestione dell’Ati idrico.

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