sabato, Novembre 23, 2024

Messina: undici istituti comprensivi potrebbero essere soppressi in provincia, i dettagli della proposta da presentare a Palermo

Provincia Città Metropolitana Messina

Undici istituti comprensivi potrebbero essere soppressi in provincia di Messina. Questo è emerso ieri in sede di riunione alla Città Metropolitana di Messina, nel corso del confronto sulla proposta che dovrà essere inviata entro il 18 novembre prossimo all’assessorato regionale dell’istruzione. Entro quella data i nove piani di dimensionamento scolastico provinciale dovranno essere recapitati a Palermo e da li sarà programmata la riunione per dire la parola fine su questa partita.

La proposta elaborata da amministratori locali, provveditorato, rappresentanti sindacali e dei dirigenti scolastici ha scontentato tutti, ognuno ha espresso criticità facendo mettere a verbale le proprie osservazioni; ieri è stato fatto un primo passo, ma è provvisorio, perché la sentenza sarà disposta a Palermo e qualunque cosa si deciderà non si escludono in avanti ricorsi al Tar.

Vediamo su cosa si è dibattuto ieri e che da l’idea di come potrebbe essere la geografia degli istituti comprensivi dall’anno scolastico 2024/2025.

A Messina potrebbe essere soppressi due istituti comprensivi e lo stesso a Barcellona Pozzo di Gotto che da 6 passeranno a 4, a Milazzo da 3 passeranno a 2, a Capo d’Orlando da 2 a 1, lo stesso a Sant’Agata Militello, Naso si stacca da Capo d’Orlando e va con Castell’Umberto, per gli istituti comprensivi dei Nebrodi, Mistretta è stata accorpata a Tusa, per quelli superiori Mistretta mantiene il ruolo primario. A Patti confermati i due istituti comprensivi, l’istituto comprensivo di San Piero Patti – di cui si è dibattuto nelle settimane scorse, manterrà la propria autonomia, Santa Lucia del Mela andrà a San Filippo del Mela e Santa Teresa Riva a Roccalumera.

Degli amministratori locali eletti nella Conferenza Territoriale Scolastica erano presenti i sindaci di Patti Gianluca Bonsignore, di Tusa Angelo Tudisca, di Galati Mamertino Vincenzo Amadore e di Pace del Mela Mario La Malfa.

Tutte le altre parti in causa hanno verbalizzato le loro contrarietà; la proposta ora verrà inviata a Palermo per una partita ancora tutt’altro che conclusa, non dimenticando che il Tar Campania dovrà dibattere nel merito del piano di dimensionamento nazionale ed in caso di bocciatura tutto potrebbe essere azzerato. Per quel che concerne la Regione Sicilia queste sono le deroghe per il mantenimento dell’autonomia: popolazione inferiore a 5000 abitanti, le aree interne e i comuni montani.

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