venerdì, Novembre 22, 2024

Ati idrico di Messina – Ricorsi dei comuni, il Tar fissa l’udienza a febbraio 2024

Tribunale Patti interno

Il comune di Mistretta esprime soddisfazione per l’esito dell’udienza di ieri al Tar Catania, per il ricorso avverso l’adesione forzata all’Ati Idrico di Messina e la gara per la scelta del socio privato, per l’importo stimato di 2 miliardi e mezzo di euro.

Il carrozzone dell’Ati Idrico si profila ancora più devastante per i Comuni rispetto a quello dell’Ato Rifiuti.

Il Comune di Mistretta su una intuizione del Sindaco Sen. Tata’ Sanzarello, prontamente raccolta dal suo esperto legale avv. Paolo Starvaggi, ha voluto provare a porre rimedio alla spada di Damocle sulla testa dei Comuni della provincia di Messina, rappresentata dalla gestione unitaria del servizio per 108 comuni, che hanno peculiarità ed esigenze diverse, del tutto disattese nel procedimento che ha portato ai commissariamenti ed alla mega gara.

Il Tar ha rilevato che sebbene “la riorganizzazione del servizio idrico integrato dell’ATI Messina costituisce obiettivo PNRR, rispetto al quale l’attivazione dei poteri sostitutivi appare, ad un primo esame, giustificato dalla inerzia serbata dagli organi dell’Assemblea rispetto ad un puntuale obbligo sancito dalla previsione normativa di settore (…)  Considerato che, nel bilanciamento degli opposti interessi, la complessità delle questioni e la non manifesta fondatezza delle censure attinenti la scelta del modello di gestione del servizio, tenuto anche conto che le pregresse indicazioni da parte degli enti consorziati non si sono concretizzate in una determinazione finale”, ha deciso di fissare con sollecitudine la trattazione nella più adeguata sede di merito ai sensi dell’art. 55, comma 10, del codice del processo amministrativo, secondo il quale «Il tribunale amministrativo regionale, in sede cautelare, se ritiene che le esigenze del ricorrente siano apprezzabili favorevolmente e tutelabili adeguatamente con la sollecita definizione del giudizio nel merito, fissa con ordinanza collegiale la data della discussione del ricorso nel merito»; ed inoltre ha “Ritenuto che, in relazione alle censure relative alle regole di funzionamento e gestione della costituenda società mista, ivi compreso l’eventuale regime derogatorio della gestione delle sorgenti ricadenti nel Comune ricorrente, non emerga un pregiudizio connotato da attuale irreparabilità, mentre la regolazione delle spese della fase può essere rinviata alla definizione complessiva della controversia”.

In considerazioni di tali motivazioni ha fissato “per la trattazione di merito del ricorso l’udienza pubblica del 27 febbraio 2024. Spese al definitivo”.

L’avv. Paolo Starvaggi fa rilevare come il Tar nel fare riferimento al regime derogatorio della gestione delle sorgenti ricadenti nel comune di Mistretta, gravate da uso civico in favore dei cittadini di Mistretta, ha solo escluso il pregiudizio connotato da attuale irreparabilità, ma non ha dichiarato la mancanza di fumus boni iuris, in cui il Comune di Mistretta confida molto in vista dell’udienza per la decisione del ricorso fissata per il 27 febbraio prossimo.

In tale sede la partita appare assolutamente aperta ed il Comune di Mistretta si giocherà tutte le carte a disposizione per tutelare l’ente ed i propri cittadini.

All’udienza sono stati unitariamente discussi i ricorsi anche degli altri comuni (Letojanni, Montalbano Elicona, Librizzi, San Piero Patti, Messina, Montagnareale, San Filippo del Mela, San Pier Niceto) e l’intervento ad adiuvandum presentato dall’avv. Michele Ridolfo, nell’interesse dei consiglieri Comunali di minoranza di Caronia, con in testa il Leader dell’opposizione avv. Antonella Fasolo, che ha fortemente voluto questo intervento e promosso la partecipazione dell’Associazione di cittadini che si è costituita proprio per la tutela dell’acqua pubblica, bene comune di Caronia.

Facebook
Twitter
WhatsApp