L’Unione Europea ha da sempre dimostrato un impegno tangibile nel promuovere l’istruzione come fondamentale diritto di ogni cittadino. In questo contesto, la Sicilia, regione ricca di storia e cultura, nonché culla di importanti contributi all’umanità, ha avuto bisogno, quasi una necessità, di interventi mirati per rafforzare le fondamenta del sistema educativo.
Grazie ai finanziamenti messi a disposizione dall’Unione Europea, è stato possibile realizzare un programma ambizioso di ristrutturazione e potenziamento delle scuole e degli istituti in Sicilia. Sono stati oltre 227 i milioni messi in campo dall’UE per l’edilizia scolastica in Sicilia con il Programma operativo Fondo Europeo Sviluppo Regionale (Po Fesr) 2014-20. Degli iniziali 167, stanziati in un primo periodo, i fondi sono stati incrementati nel 2020 di ulteriori 60 milioni, a causa dell’emergenza strutturale e tecnologica scatenata dalla pandemia.
L’Unione Europea, consapevole del ruolo cruciale dell’istruzione nel progresso sociale ed economico, ha stanziato considerevoli risorse per il miglioramento delle infrastrutture scolastiche in tutte le regioni membri.
Lo stanziamento dell’Unione Europea è stato impiegato soprattutto per la ristrutturazione, l’adeguamento sismico e quello tecnologico delle scuole siciliane. Istituti fatiscenti sono stati riportati al fasto originale, modernizzando le aule, implementando strumenti all’avanguardia e fornendo accesso a risorse digitali per tutti gli studenti. Soprattutto però è stato dato grande risalto alla messa in sicurezza delle scuole.
Una scuola sicura permette al genitore di portare il figlio tra i banchi in tutta tranquillità, garantendo così la creazione di un rapporto di fiducia tra cittadini ed istituzioni.
Accessibilità e sostenibilità
Altro grande punto cruciale da sistemare era la garanzia dell’accessibilità alle strutture scolastiche: nel 2023 nessuno studente, indipendentemente dalle proprie capacità fisiche, deve essere estromesso dall’usufruire pienamente dell’ambiente educativo. Accessibilità fa rima con sostenibilità. L’ambiente gioca oggi un ruolo cruciale e le nuove generazioni sono sempre più attente e sensibili (fortunatamente) al tema. E allora ecco l’installazione di impianti a energia rinnovabile, giardini didattici e percorsi educativi sul tema della sostenibilità.
Ovviamente ogni istituto ha avuto bisogno di uno studio dettagliato sulle proprie esigenze specifiche, per pianificare al meglio gli interventi mirati. Questo è stato possibile grazie alla stretta sinergia tra istituzioni locali. Sindaci, Assessori all’Istruzione, Dirigenti Regionali sono stati attori chiave nella pianificazione e nell’implementazione dei progetti. Tra coloro che vanno certamente menzionati per importanza c’è il Dipartimento della Programmazione Regionale, che ha un essenziale ruolo di indirizzo, anche in termini di comunicazione, oltre che di sviluppo territoriale.
Nel periodo in questione sono stati circa 700 gli istituti che hanno beneficiato dei fondi Po Fesr. Diversi gli interventi nel messinese, che hanno portato giovamento alla società.
Torrenova
A Torrenova, comune di poco più di 4.000 abitanti in provincia di Messina, sono state addirittura quattro le scuole messe in sicurezza. A metà di ottobre 2023 il taglio del nastro per la riapertura della scuola secondaria di primo grado, sede dell’Istituto Comprensivo di Torrenova. I lavori hanno consentito, oltre agli interventi di ristrutturazione e di adeguamento sismico, l’esecuzione di interventi di migliore distribuzione degli spazi interni e la riqualificazione delle aree esterne con collazione di arredi e attrezzature sportive.
“Grazie a questi finanziamenti – ha dichiarato il Sindaco Salvatore Castrovinci ai nostri microfoni – siamo riusciti a ristrutturare, rendere sicure e innovative le nostre scuole. Abbiamo iniziato con l’asilo Nido, scuola materna di via Meli, il plesso di Serro Coniglio, Scuole Medie e proprio di recente sono cominciati i lavori per la scuola elementare. Ricordiamo che tutte le scuole sono interessate dall’efficientamento energetico, con l’installazione di pannelli fotovoltaici.”
Capo d’Orlando
A Capo d’Orlando, importante centro tirrenico del messinese, grazie ai fondi Po Fesr, si è ridato dignità a diversi istituti. La scuola elementare e media di Furriolo, che ospita una palestra nuova di zecca e un auditorium. L’istituto scolastico di Via Piave, frequentato dai ragazzi della scuola secondaria di primo grado, con la ristrutturazione della palestra. La scuola primaria di via Roma, situata nel centro del paese, che ha vissuto un importante intervento di adeguamento sismico. Il plesso di contrada Vina, con la ristrutturazione interna e la costruzione di una palestra e quello di Piscittina. Tutti interventi chiave che hanno permesso al comune di tornare a puntare sulla qualità della vita scolastica. Interventi stanziati con fondi complessivi per circa 7 milioni e mezzo di euro.
“E’ un risultato che si commenta da solo – ha dichiarato l’Assessore alla Pubblica Istruzione del comune di Capo d’Orlando Salvatore Cirilla siamo intervenuti su tutte le scuole del nostro territorio, istituti che avevano necessità legate al ripristino della sicurezza che mancava nelle nostre strutture. Abbiamo iniziato con la scuola di Furriolo, che ha ricevuto l’apprezzamento anche da parte del MIUR, passando per le scuole “centrali” di via Roma e via Piave, terminando con quella di contrada Piscittina. Siamo più che soddisfatti, è un punto del programma politico che l’amministrazione Ingrillì ha portato avanti sin dal suo primo insediamento nel 2016, una risposta concreta per gli alunni e le loro famiglie oltre a tutti gli insegnanti e il personale scolastico”.
Ruolo sociale
L’investimento dei fondi dell’Unione Europea nel potenziamento delle strutture scolastiche in Sicilia rappresenta una straordinaria opportunità di crescita per la regione.
Non solo si contribuisce a garantire un’istruzione di qualità ai giovani siciliani, ma si favorisce anche lo sviluppo sociale, economico e culturale dell’intera comunità. Attraverso una gestione oculata e una visione a lungo termine, la Sicilia può rinnovarsi come centro di eccellenza educativa e culturale, proiettando il suo patrimonio verso un futuro di prosperità.