Mancano medici e anche il direttore sanitario. Un dato che si evince dalla vertenza che vede al centro del dibattito l’ospedale di Milazzo. Ieri il sindaco Pippo Midili ha incontrato a Messina il direttore sanitario dell’Asp Domenico Sindoni per discutere di alcune criticità e soprattutto sulla paventata chiusura del reparto di ostetricia. Si registrano difficoltà a garantire soprattutto la reperibilità notturna per l’impossibilità di reperire medici da poter destinare al reparto. Ma com’è possibile che accada tutto questo? Possibile che un reparto di questo tipo, in un ospedale che ha comprensorio di grande spessore come quello della città del Capo possa chiudere?
Midili è sul piede di guerra e convocherà una riunione con tutti i sindaci del comprensorio per venerdì al comune, inviando a Palermo una richiesta di audizione urgente alla commissione sanità dell’Ars. L’altra ciliegina, tanto per dire, è quella della presenza a singhiozzo del direttore sanitario.
“Ho rappresentato – ha aggiunto Midili – al direttore Sindoni la necessità che vi sia un direttore sanitario in pianta stabile e non presente un solo giorno o al massimo due alla settimana per alternarsi con Taormina. E ciò perché la titolarità della sede è Milazzo e non la cittadina jonica. Dovrebbe avvenire il contrario. La presenza del direttore sanitario è fondamentale anche per evitare discrasie organizzative e il sostituto pur stimatissimo in tutto il comprensorio, può solo riferire i problemi ma non assumere decisioni”. Nel corso dell’incontro si è parlato anche dei lavori al pronto soccorso. Entro il 24 novembre il Cga si pronuncerà definitivamente sull’assegnazione dell’appalto per i lavori di potenziamento, ma risolta la questione amministrativa resta quella logistica. E poiché non si può utilizzare l’ex psichiatria, né una tensostruttura si rischia che l’unica soluzione sarà lo spostamento a Barcellona.