La guardia medica resta a Castell’Umberto. Per quella di San Salvatore di Fitalia è questione di alcuni giorni, per cui la prossima settimana il problema dovrebbe risolversi. E’ rientrato dunque l’allarme per i due centri montani, a rischio di vedersi chiusi le guardie mediche, autentici presidi di assistenza sanitaria, vista anche la distanza dagli ospedali.
Per il comune di Castell’Umberto, il sindaco Maria Veronica Armeli ha comunicato che, come preannunciato durante la seduta dell’ultimo consiglio comunale, verificate le proficue interlocuzioni e i successivi sopralluoghi, l’Asp di Messina abbia accettato la proposta sulla permanenza della guardia medica sul territorio di Castell’Umberto.
Verrà localizzata nei locali ex centro servizi della zona artigianale e sono in atto gli ultimi adempimenti burocratici per il raggiungimento di un obiettivo per cui si è lavorato con determinazione. Il sindaco a più riprese ha ribadito come il presidio di continuità assistenziale assuma, in particolare nei centri montani, un’irrinunciabile rilevanza ai fini della stessa salute dei cittadini.
Per quella di San Salvatore di Fitalia, la cui amministrazione ha ottenuto il finanziamento della casa di comunità, è questione di giorni.
I sindaci Maria Veronica Armeli e Giuseppe Pizzolante, quando, nel mese scorso, si era sollevato il problema, avevano prospettato una richiesta congiunta al Prefetto di Messina, all’assessore regionale alla salute, ai vertici dell’Asp di Messina e S. Agata Militello, per chiedere un incontro urgente.
Secondo quanto contenuto nella richiesta a seguito dei finanziamenti ottenuti da parte dell’Asp, a valere sul PNRR, per realizzare le case di comunità, era sorta la necessità di ristrutturare gli immobili di proprietà dell’azienda sanitaria, all’interno dei quali sono ospitati attualmente i presidi di continuità assistenziale.
Per entrambe le case di comunità, i lavori sono già stati appaltati e nelle more delle attività di ristrutturazione, pare che l’Asp avesse deciso di dislocare i presidi di guardia medica nei comuni di Naso e Galati Mamertino.
Ora il problema è rientrato per la soddisfazione delle due comunità montane.