Appello improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse. Questo il verdetto del consiglio di giustizia amministrativa, relativo ai ricorsi proposti singolarmente dai comuni di Capri Leone, Castell’Umberto, Naso, San Salvatore di Fitalia e Terme Vigliatore.
Pur gli appelli siano stati indirizzati singolarmente, l’obiettivo era comune a tutti e cinque gli enti locali e cioè contestare l’esclusione dai piani urbani integrati selezionati e presentati dalle Città Metropolitane nel contesto del Pnrr.
I comuni di Capri Leone, Castell’Umberto, San Salvatore di Fitalia e Terme Vigliatore sono stati rappresentati dall’avvocato Rosario Ventimiglia ed il comune di Naso dall’avvocato Sebastiano Ravì.
Si erano opposti al Ministero dell’Interno, dell’Economia e delle Finanze e alla Città Metropolitana di Messina, rappresentata dall’avvocato Giuseppe Passaniti e nei confronti del comune di Taormina.
Avevano chiesto la riforma della sentenza emessa dai giudici della quarta sezione del Tar di Catania, con cui era respinto il loro riscorso per l’annullamento del decreto ministeriale di esclusione dall’elenco definitivo dei piani urbani integrati finanziabili e dei provvedimenti di Palazzo dei Leoni.
Nell’appello prospettato dai comuni era stata ribadita l’illegittimità e l’illogicità, errore di fatto e di diritto, irragionevolezza, difetto assoluto di istruttoria, eccesso di potere e travisamento dei fatti.
Avevano resistito in giudizio sia la Città Metropolitana di Messina, che aveva eccepito la tardività dell’appello, quanto i ministeri.
Nel corso del procedimento i comuni hanno dichiarato il venir meno dell’interesse alla decisione del ricorso e da qui la dichiarazione di improcedibilità, per sopravvenuta carenza di interesse, disposta dal Cga.