Creare un rapporto tra la natura ed i bambini, equivale ad accrescere la conoscenza del mondo naturale che viene fatto insieme ad altri coetani e adulti per vivere più intensamente il concetto di comuntà. L’attuale realtà sociale, radicalmente mutata, influenza fortemente, nei bambini, la percezione dell’ambiente naturale e di quanto la natura può offrire in termini di occasioni continue di gioco, scoperta e apprendimento. L’iniziativa adottata la scorsa settimana, intende realizzare un percorso di approfondimento per meglio comprendere l’importanza dell’ambiente naturale come spazio formativo. Molti Stati, hanno applicato, nei loro percorsi pedagogici educativi, “le scuole verdi montessoriane”, l’aula all’aperto, nel giardino della scuola, che rappresenta un aspetto importante del suo modello educativo. Il rapporto con la natura prevede varie attività tra cui vangare, seminare, fare giardinaggio, allevare animali proprio perche i bambini possano comprendere l’importanza del bene comune vissuto attraverso attività che mettono al centro il rispetto per la natura e tutto ciò che da essa deriva. Il rapporto tra bambino e natura implica una concezione ecologica del rapporto educativo e un’idea della pedagogia che recepisce l’ambiente naturale non solo come semplice habitat da usare e da conoscere ma, come nicchia ecologica da conservare con cura. Infatti educare è soprattutto relazione e cura dei bambini e dei contesti nei quali loro vivono. L’Istat nel 2005, ha condotto una indagine statistica che ha messo in evidenza come sia cambiata la realtà quotidiana dei bambini in Italia; è diminuito il tempo di gioco trascorso all’aperto e, soprattutto il contatto con la natura. I bambini di oggi vivono come se fossero stati privati di qualcosa di essenziale per l’uomo cioè, il contatto con il mondo naturale. Quello voluto dal comune di Linguaglossa e da alcuni insegnanti dell’Istituto Comprensivo Santo Calì scuola dell’infanzia Plesso Scuderi, soprattutto grazie al progetto presentato dall’Azienda Agricola Giò Etna, approvato dall’Amministrazione comunale, ha previsto la cura di alcune aiuole e la creazione di vasi realizzati con materiali riciclati che rappresentavano sei tazze e un pozzo. Obiettivo, non solo quello di adottare un’aiuola ma, prendersene cura osservcando i “bisogni” delle piante che sono state collocate dai bambini della scuola dell’infanzia, dalla classe prima e dalle due classe quinte della scuola primaria, la loro crescita e trasformazione. Ciò porta anche ad osservare la bellezza vista in sue le sue sfaccettature consapevoli che, come va ripedendo Papa Francesco, “occorre sostenere la terra, in quanto creazione di Dio, che merita rispetto e cura. La natura non è vista solo come una risorsa da sfruttare, ma come una meravigliosa opera di Dio che riflette la Sua bontà e bellezza”. Un piccolo tassello per riportare i bamabini nell’habitat che, sin dall’inzio della creazione della terra, ha rappresentato il luogo dove realizzare i propri sogni e le proprie aspettative. Grazie all’Azienda Agricola Giò Etna, così come ha sottolineato il Sindaco di Linguaglossa Luca Stagnitta, “ci sono due modi di fare qualcosa: stare a guardare o sporcarsi le mani”, loro hanno deciso di mettersi in gioco e spendersi perché il mondo ha bisogno di essere custodito guardando e puntando al bene comune.”Anche l’assessore all’ambiente Alessio Musumeci ha voluto sottolineare che il “lavoro sinergico tra pubblica amministrazione, scuola, famigle e privato, porta a risulati di grande rilievo sociale. Gli Enti Locali negli anni hanno perso il loro ruolo propulsivo anche per conseguenza della dominuzione della forza lavoro; grazie al supporto dei cittadini e dei privati, la comunità riesce a trovare linfa vitale”.Infine due insegnanti Annalisa Mazza e Lorena Raiti orgogliose del progetto portato avanti, hanno dichiarato che: “Ogni azione a Scuola nasce dall’analisi, dall’osservazione e della speculazione in riferimento ad un fatto, ad una situazione, ad un problema. Indispensabile sottoporre all’attenzione dei bambini la possibilità, anzi la necessità di intendere lo spazio che vivono come un luogo sociale di interesse e di azione civica. Animare una aiuola, scegliere di occuparsene, decidere di non accontentarsi, sono scelte che conseguono direttamente dalla capacità di analizzare la realtà e di ipotizzarne la trasformazione credendoci. La sfida di ogni giorno è: condizionare positivamente verso il bello, motivare alla bellezza, scegliere la cura come strumento educativo di crescita, di impegno sociale e politico nelle accezioni più ampie e complete. In definitiva tendere ad un’azione didattica che miri alla formazione di persone critiche e consapevoli. E stavolta è stato possibile grazie a voi”.Presenti all’inaugurazione l’assessora alla cultura Giovanna LoVerde e il vice preside dell’Istituto Comprensivo Santo Calì, Egidio Di Mauro e la Dsga Puglia, e la presidente del Consiglio d’Istituto Marta Dierna.La natura è certamente l’elemento fondamentale per raggingere gli obiettivi.