Secondo il nuovo regolamento approvato dal consiglio comunale nella seduta del 5 dicembre scorso, la durata delle concessioni cimiteriali è più breve e “al netto di un periodo transitorio di 24 mesi, si applica a tutte le concessioni, anche se rilasciate prima dell’entrata in vigore dello stesso regolamento. Questa irrazionale retroattività ha un solo scopo: l’amministrazione comunale vuole fare cassa!”
Questo il senso di una nota dei consiglieri Mauro Aquino, Giorgio Cangemi, Tonina Costanzo e Maria Pollicita, dopo che l’aula ha approvato il “Nuovo Regolamento in materia cimiteriale e di Polizia Mortuaria”.
Questo regolamento risaliva a parecchi decenni addietro e dunque i quattro consiglieri, come già fatto nella seduta consiliare, hanno rivolto un plauso all’amministrazione comunale ed, in particolare, al vicesindaco Eliana Raffa, per aver aggiornato uno strumento
ormai obsoleto e non più al passo con i tempi.
“Il nuovo regolamento, infatti, disciplina in maniera puntuale e certamente più moderna tutti gli aspetti connessi ai vari servizi – quelli cimiteriali appunto – di cui tutti i cittadini, prima o dopo, finiscono per usufruire. Tra le molte novità introdotte dal nuovo regolamento, quella senz’altro più rilevante è la previsione di durate più contenute delle varie concessioni cimiteriali, finora fissate in 99 anni.
Opportunamente ed in linea con ciò che accade nella stragrande maggioranza dei comuni italiani, invece, il regolamento approvato pochi giorni addietro prevede che la durata delle concessioni sia notevolmente più breve, oscillando dai 30 anni per gli ossari, ai 50 per i loculi, ai 70 per i sepolcreti, le edicole funerarie e le cappelle gentilizie.”
Il punto controverso ed inopportuno per i quattro consiglieri di opposizione si riferisce al fatto che, “al netto di un periodo transitorio di 24 mesi, le nuove e più brevi durate si applichino a tutte le concessioni, anche se rilasciate prima dell’entrata in vigore del regolamento stesso.”
I consiglieri hanno evidenziato l’inopportunità di questa retroattività che, a prescindere da considerazioni di natura squisitamente giuridica in merito alla generale irretroattività delle norme, configura di certo un cambio delle regole del gioco a partita iniziata.
“Per fare un esempio, concessioni a suo tempo stipulate per 99 anni, si ritrovano adesso ad avere durate decisamente più brevi! In parole povere, la durata delle vecchie concessioni, originariamente fissata in 99 anni, è stata così ridotta a 50 anni in caso di loculi o 70 in
caso di sepolcreti, cappelle o edicole, nonostante i concessionari abbiano a suo tempo stipulato un atto concessorio e pagato i relativi oneri per una durata maggiore. In parole ancora più povere, entro i 24 mesi di periodo transitorio, il comune richiederà ai titolari di concessioni, nel caso si tratti, ad esempio, di un loculo, rilasciate da più di 50 anni ma con durata residua ancora di parecchi anni, di rinnovare la concessione, ovviamente pagando una seconda volta i relativi oneri. In caso di mancato pagamento e, conseguentemente, di mancato rinnovo, la concessione, ormai scaduta, sarà revocata ed il Comune potrà
rientrare nella disponibilità del loculo.”
I consiglieri Aquino, Cangemi, Costanzo e Pollicita hanno evidenziato inoltre: “Basti pensare che quasi metà delle concessioni cimiteriali sono state rilasciate più di 50 anni fa e, pertanto, la nuova norma avrà effetto, potenzialmente, su un altissimo numero di cittadini.
Abbiamo ripetutamente fatto notare che tale atteggiamento, al di là di ogni considerazione giuridica, appare quantomeno inopportuno e che sarebbe stato senz’altro meglio evitare la retroattività dell’applicazione delle nuove durate delle concessioni, applicandole invece solo per il futuro ma, nonostante la proposizione di un emendamento in tal senso – ovviamente bocciato dalla maggioranza consiliare – la previsione dell’amministrazione è rimasta immutata. Anzi, dal lungo dibattito consiliare, è chiaramente emersa la vera finalità di tale irrazionale retroattività: quella di fare cassa, costringendo i Pattesi a versare nelle casse comunali quanto richiesto per il rinnovo delle concessioni improvvisamente scadute per effetto dell’entrata in vigore del nuovo Regolamento e, solo in via residuale, quella rientrare
nella disponibilità di sepolture non più di interesse degli eredi.”
I quattro consiglieri di minoranza, “ma più ancora quali cittadini, sentiamo di dover stigmatizzare questo modo di agire, funzionale più a esigenze finanziarie che non a rendere più decorosi e consoni alla sacralità dei luoghi i nostri cimiteri.”