lunedì, Novembre 25, 2024

Patti: studenti a scuola di musica etno

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L’Istituto Comprensivo “Pirandello” di Patti, diretto dalla professoressa Clotilde Graziano, ha realizzato un interessante progetto di etnomusica “Eco della Sicilia”, che ha coinvolto una quarantina di ragazzi della Scuola Primaria e della Secondaria di Primo Grado, guidati dai docenti di strumento musicale Carmelo Quagliata e David Milici, dalla professoressa Daniela Spinella e dal tutor, professore Nicola Arrigo.

Un’esperienza davvero interessante e coinvolgente, al fine anche della “riscoperta” (invero, per parecchi ragazzi, di vera e propria “scoperta”) del dialetto siciliano, con l’esecuzione di alcuni brani tipici (“Ciuri ciuri”, “Quantu è laria la me zita”), “Si maritau Rosa”, “C’è la luna ‘n menzu o mari”) e di balletti della nostra cultura.

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Il progetto, finanziato dalla Regione Siciliana – Dipartimento dell’Istruzione e dell’Università, destinato agli istituti statali ad indirizzo musicale e coreutico (l’istituto “Pirandello” è a indirizzo musicale) aveva l’intento di promuovere percorsi sperimentali
nell’ambito della etnomusicologia, finalizzati alla valorizzazione degli studi e delle ricerche sulla musica tradizionale siciliana, “per favorire la comprensione del “fatto musicale” – sottolinea la dirigente Graziano – nel suo sviluppo storico e quale strumento interpretativo di valori culturali, funzionali e socio-simbolici”.

Tali interventi di promozione della cultura siciliana si collocano nel contesto della ricorrenza del centesimo anniversario della morte di Alberto Favara, compositore e docente
trapanese, figura di primo piano nella nascita della moderna etnomusicologia europea.

Il percorso formativo, oltre all’approfondimento della danza e del canto tradizionali, si è basato sulla musica popolare siciliana: lo studio del “friscalettu” (ne è stato anche realizzato uno), del “marranzanu” e di alcuni strumenti tipici a percussione.

Particolarmente interessante e coinvolgente è stata la visita al “Museo cultura e musica
popolare dei Peloritani” al Villaggio Gesso – Messina -, dove i ragazzi sono stati accolti dal suono della “ciaramedda”, hanno avuto modo di suonare alcuni strumenti tradizionali e avere un’ampia visione degli strumenti tradizionali del mondo, giocare con i suoni,
ascoltare suoni rituali arcaici, apollinei e i nuovi suoni ottocenteschi della tradizione e l’affascinante storia di voci e suoni riprodotti.

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