Restituire il terreno occupato, previa riduzione in pristino e risarcire il danno per il periodo di occupazione illegittima oppure acquisire l’immobile. Questa l’alternativa che i giudici della seconda sezione del Tar di Catania hanno dato al comune di Milazzo per un terreno sito in via Trinità in relazione al progetto di completamento della strada comunale Trinità-Misericordia.
A presentare ricorso al Tar il proprietario del terreno, rappresentato dagli avvocati Francesco Ruggeri e Nazareno Pergolizzi, oppostosi al comune di Milazzo, rappresentato dall’avvocato Alfonso Maria Parisi.
La vicenda risale al 1981, quando fu approvato il progetto di completamento della strada comunale Trinità-Misericordia; nell’anno successivo fu autorizzata l’occupazione temporanea e d’urgenza degli immobili, ma risultò illegittima, perchè non furono indicati i termini di inizio e fine dei lavori e dell’espropriazione. Il terreno occupato fu irreversibilmente trasformato dal 15 luglio 1982.
Prima la causa si instaurò al Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, sezione distaccata di Milazzo, ma il giudice ordinario dichiarò il proprio difetto di giurisdizione in favore del giudice amministrativo, confermato fino in Cassazione.
Il comune di Milazzo ha ribadito le proprie ragioni, evidenziando tra le altre la prescrizione relativa all’occupazione illegittima e di avere integralmente adempiuto la propria obbligazione nei confronti degli originari proprietari del terreno.
Per il Tar invece il ricorso è fondato, per cui il comune dovrà entro 60 giorni procedere a restuire l’immobile, ridurre in pristino, quantificando il risarcimento dal momento in cui l’occupazione illegittima ebbe inizio, rivalutando la somma anno per anno e per il periodo di occupazione illegittima. In alternativa c’è l’acquisizione del terreno.