Memento audere semper. L’audacia nell’esercizio della memoria. Queste le prime parole della prefazione di Angelo Pettineo a “Borghesia Terriera e Committenza d’Arte – S. Agata Miltello fra Neoclassicismo e Liberty” di Nuccio Lo Castro, ex insegnante, architetto, giornalista e storico dell’arte e Agostino Zito, giovane imprenditore agricolo e dottorando di ricerca di storia del diritto, che fissano la sostanza del primo libro con bollino di opera scientifica sulla S. Agata di Militello nel suo periodo d’oro, quello a cavallo tra 1850 e il 1930.
Edito dalla rivista scientifica Paleokastro, l’opera redatta a quattro mani e frutto di un certosino lavoro di ricerca non solo fotografica e documentale, ma anche storico-sociale sul ricco patrimonio artistico che S. Agata di Militello ha prodotto nel momento della sua massima espansione imprenditoriale, economica e demografica, il libro è stato presentato lo scorso 26 novembre al castello Gallego.
Un testo che vuole, attraverso il racconto dell’arte di quel momento, un concreto ritorno alle radici, alle origini e alle tradizioni di quella S. Agata dinamica e propositiva, mossa dall’aristocrazia illuminata, dalla borghesia imprenditoriale nascente e dal raffinato artigianato non solo locale che ne ha trascritto sulla materia storia e messaggio.