Global Social Inclusive ASD, società sportiva che associa sia atleti con disabilità che normodotati, ha pensato di aspettare l’arrivo della Befana, organizzando una “Cena al Buio”. Una esperinza di carattere gastronomico, consumata in un ambiente totalmente al buio. Il 98% delle nostre conoscenze avvengono grazie alla vista, gli altri quattro sensi non vengono quasi minimamente tenuti in considerazione. Eppure, i non vedenti non potendo utilizzare gli occhi, adoperano gli altri sensi riuscendo a compensare la mancanza della vista, riuscendo ad emozinarsi, a costruire relazioni in maniera completa. Allora, basta chiudere gli occhi per cercare di scoprire quello che c’è oltre le apparenze, oltre l’immagine. La cena al buio rappresenta un’esperienza indimenticabile in cui i commensali vengono guidati nell’oscurità da camerieri ciechi.
Una volta al tavolo, viene servita la cena, durante la quale potranno conoscere la disabilità visiva, confrontandosi con i camerieri stessi, e al contempo, riscoprire il potere degli altri sensi. Antonella Rigano Presidente dell’ASD Global Social Inclusive ha voluto lanciare una sfida a tutti coloro i quali ancora, bloccati dalle barriere culturali, non conoscendo il “mondo” dei non vedenti, si arrogano il diritto di giudicare pensando di potersi sostituire a chi vive, trecentosessantaquattro giorni l’anno con un handicap che certamente non hanno voluto ma, se lo sono trovato addosso.
Ecco perché la “Cena al Buio”, organizzata nel ristorante di un noto albergo della zona sud di Messina, per scoprire e gustare sapori in un modo completamente nuovo. Il profumo delle pietanze e del vino evocano lontani ricordi smuovendo molte emozioni, e intanto la forchetta si abbassa per incontrare il cibo scoprendone così la consistenza. Tocca poi al tuo palato, il gusto di riconoscere sfumature di sapori inaspettati, sprigionati dal boccone. Il buio apre una sorprendente connessione stimolando il confronto con gli altri, diventa strumento di sensualità e scoperta perché, grazie all’immaginazione, cerchi di immaginarti la persona seduta nel tavolo con te, costruirti un prototipo di realtà che, una volta riaccese le luci, potrà sconvolgerti sia in senso positivo che negativo. Antonella Rigano ha voluto far vivere ai suoi ospiti vedenti, in modo assolutamente non drammatico, simpatico, amichevole e naturale, la quotidianità di una persona non vedente. In questo contesto conviviale, gli ospiti sono stati invitati a riconoscere gli ingredienti dei piatti serviti oltre a distinguere il contenuto dei cocktail.
Un modo sicuramente nuovo di aspettare la Befana, iniziare il nuovo anno, con con la speranza di regalare il senso vero della solidarietà vissuto in maniera inclusiva e partecipata. Un plauso ai due “camerieri” non vedenti Antonella e Braian che, con grande professionalità nonostante quello non fosse il loro lavoro abituale, sono riusciti a rassicurare i commensali, facendogli vivere un momento piacevole in maniera completa ed allegra.