Il Tar di Catania ha annullato la comunicazione del 28 agosto 2020 con la quale il comune di Capo d’Orlando diffidò Iliad Italia Spa dal proseguire i lavori di realizzazione di una stazione radio base per l’installazione di un impianto di telefonia mobile in località Scafa.
E’ stata l’azienda, rappresentata dagli avvocati Domenico Ielo e Giovanni Mangialardi, a presentare ricorso il 30 ottobre 2020, evidenziando come nel mese di aprile dello stesso anno avesse presentato a Palazzo Europa l’istanza di autorizzazione; questa fu trasmessa anche all’Arpa, che rilasciò il parere favorevole e lo stesso fece il comando del corpo forestale.
In avanti l’azienda presentò la segnalazione certificata di inizio attività; ottenuto il parere favorevole del responsabile dell’area urbanistica/edilizia, lo stesso comune richiese all’Arpa di effettuare ulteriori controlli.
Ribadì di essersi attivato dopo molteplici segnalazioni, esposti e manifestazioni di protesta da parte di cittadini residenti nella località oggetto dell’impianto, volendo dare riscontro alle legittime istanze dei cittadini e dopo aver ricevuto una nota, nella quale si evidenziavano criticità e incongruenze sull’analisi di impatto elettromagnetico presentata da Iliad. Il comune, da qui, richiese all’Arpa di valutare celermente le nuove osservazioni, diffidando Iliad dal proseguire i lavori.
Nel settembre successivo l’Arpa trasmise al comune l’esito delle verifiche, comunicando che i rilievi e le simulazioni avessero evidenziato il rispetto dei limiti fissati dalla legge, confutando in modo preciso ed attento le osservazioni contenute nella relazione tecnica allegata al provvedimento del comune.
Con ordinanza del 9 dicembre 2020 fu stata accolta la domanda cautelare richiesta da Iliad, sospendendo gli effetti del provvedimento comune. Ora ne è stato decretato l’annullamento, ribandendo che il comune non avrebbe potuto adottarlo in automatica correlazione alla presentazione di una domanda di sospensione, formulata da un privato, anche se accompagnata da una relazione tecnica di parte.
Iliad aveva ottenuto il parere positivo dell’Arpa, organo deputato al rilascio dei pareri in materia sanitaria e ambientale relativa all’esposizione ai campi magnetici e elettromagnetici. Per il Tar poi il comune avrebbe dovuto accompagnare la sua nota con la previsione di un termine, scongiurando il rischio di una illegittima sospensione sine die.