Presentato il convegno che si terrà giovedì 1 febbraio alle ore 9,30 nel Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca: “65% e oltre!” presenti il sindaco Basile, il direttore generale Puccio e la Presidente di Messina Servizi Interdonato.
Nel ciclo dei rifiuti Messina registra un primato invidiabile sia a livello nazionale, ottava città con oltre 200 mila abitanti, per raccolta differenziata e, prima del sud. Era l’anno 2021, ha detto il Sindaco Basile, “quando l’ultimo cassonetto fu tolto dalla strada per dare il via al cambio di mentalità in un settore, quello della raccolta differenziata, che nel 2019 registrava a Messina una percentuale del 10% mentre nel 2023 si è attestata sul 53% con mesi che hanno superato il 57%”. Messina città virtuosa, ha sottolineato Basile, “modello a livello nazionale e, con uno sforzo corale, può tranquillamente raggiungere la soglia del 65%”.
Proseguendo Basile, “ha rivolto un invito ai cittadini affinché facciano la loro parte, differenziando in modo corretto”. L’utilizzo delle telecamere, ha concluso Basile, “che hanno immortalato gli incivili che utilizzavano le strade e luoghi di interesse pubblico, quale discariche a cielo aperto, ha portato i suoi frutti ma, questi “indisciplinati”, nel momento in cui si allenta la pressione, non perdono occasione di ritornare a depositare rifiuti ovunque”. Il direttore generale Puccio si è soffermato sull’importanza dell’impiantistica che compete alla regione siciliana ma, mai attuata per interessi che poco conoscono. Senza gli impianti, ha proseguito Puccio, “Messina è costretta a pagare quasi 400 euro a tonnellata per portare l’indifferenziato secco a Rotterdam.
Il costo per smaltire l’indifferenziato nel 2021 era di 110 euro rispetto a quello attuale quindi, un aumento del 300%”. Naturalmente, questo si ripercuote sui messinesi che sono costretti a pagare tariffe più alte a causa dell’inefficenza della regione siciliana. Puccio ha concluso ribadendo che “l’amministrazione comunale ha lavorato e continua a farlo nell’interesse della città; l’impianto di Mili è un esempio evidente. Il suo utilizzo consente di risparmiare e, grazie ad un processo chimicocdi utilizzo degli scarti, produce energia che viene utilizzata per alimentare gli impianti e non solo”. La presidente Interdonato, “ha voluto rimarcare il primato che Messina detiene nel settore della raccolta differenziata; obiettivo il raggiungimento del 65% nello spazio di un paio di anni”. Interdonato, con un pizzico di orgoglio, “ha voluto sottolineare come Messina abbia sfatato il mito del “non si può fare” dimostrando che, una corretta programmazione, il desiderio di cambiare cultura e mentalità, è riuscita a diventare leader in Sicilia”.
Il Convegno di giovedì 1 febbraio servirà ad analizzare tutti gli aspetti relativi alla raccolta differenziata e presentare gli interventi che si intendono portare avanti per riuscire a raggiungere quella famigerata soglia del 65%. Quattro le “R” che sono alla base della gestione virtuosa dei rifiuti: riduzione, riutilizzo, riclico e recupero; aggiungiamo una quinta “R” “Rotterdam” che, grazie all’inefficenza di alcuni governi regionali e nazionali, incassa cifre esorbitanti per smaltire tutto l’indifferenziato prodotto soprattutto in Sicilia naturalmente, prelevando denaro dalle tasche degli italiani.