Una città sempre più protesa ad essere inclusiva, luogo dove ogni cittadino possa trovare la sua dimensione, dove le diversità sono solo un aspetto marginale, dove il senso di comunità è elemento distintivo, dove la partecipazione è vissuta come normalità. Una città in cui le politiche urbane guardano allo sviluppo degli spazi fruibili, in egual misura, da tutti i cittadini; una città che non tiene conto della condizione economica dei singoli ma punta ad esaltare l’appartenenza sociale; una città funzionale ai bisogni ed alle esigenze di bambini, anziani, donne, disabili, migranti.
Una città di e per tutti! Seguendo questa logica, Comune e Messina Social City, hanno presentato la seconda edizione della rassegna cinematografica “Nel Blu dipinto di Blu”, che si terrà presso il cinema Apollo. Presenti il sindaco Federico Basile, l’assessora alle politiche sociali Alessandra Calafiore, la Presidente di Messina Social City Valeria Asquini. Particolarmente soddisfatto il sindaco Federico Basile, il quale ha affermato che “il coinvolgimento del Comune verso ogni iniziativa che punti a rendere meno condizionate l’integrazione delle persone con difficoltà è fondamentale”. Quando Loredana Polizzi ha lanciato lo scorso anno questa manifestazione, ha proseguito Basile, “insieme all’assessora Calafiore e alla Presidente Asquini si è pensato di trasferire al Comune l’organizzazione di una iniziativa che riguarda una parte considerevole dei suoi cittadini”. Proprio l’assessora Alessandra Calafiore ha sottolineato il fatto che “quella dell’inclusione è la strada maestra seguita dall’istituzione comunale; in questi anni ha rivolto attenzione e considerazione soprattutto ai cittadini più fragili”.
Valeria Asquini “ha condiviso le dichiarazioni del sindaco e dell’assessore rimarcando che, uno dei compiti della Social City riguarda proprio l’inclusione per cui, anche queste iniziative rappresentano elementi fondamentali del programma di attività”. L’iniziativa vuole offrire ai cittadini affetti da spettro autistico, l’opportunità di seguire la proiezione di alcuni film in una sala dove le luci sono soffuse, i suoni non invasivi e c’è la possibilità di muoversi in piena libertà. Accortezze che, sia la direttrice dell’Unità Complessa di Neuropsichiatria dell’Asp, Santina Patanè che la psicologa ricercatrice del CNR, Flavia Marino considerano indispensabili per consentire alle persone con disturbi dello spettro autistico, di vivere senza problemi e in tutta tranquillità l’esperienza cinematografica.
Il cinema racconta, comunica, emoziona, sorprende, crea rete tra diversi soggetti, abbatte le barriere. Attingendo da questi principi, “Nel blu dipinto di blu” vuole “guardare ad una realtà dell’autismo senza spettacolarizzarne il fenomeno ma cercando di integrarlo in un contesto culturale qual è il cinema”. La ricerca sta facendo passi in avanti considerevoli grazie anche all’utilizzo di tecnologie digitali. Neuropsichiatri, psichiatri, psicologi ed altri professionisti, hanno pubblicato le evidenze scientifiche in campo biomedico e psicosociale. La neuropsichiatra Santina Patanè, ha affermato che “Nel Blu dipinto di Blu è una iniziativa fantastica che lancia un messaggio di una svolta culturale nei processi sanitari e nei processi di integrazione socio sanitaria; quello dell’inclusione è elemento che non riguarda solo sanità ma tutti gli ambiti della vita sociale”. Un ruolo importante l’ha svolto l’Associazione Spazio Arte e, naturalmente la direzione del cinema Apollo in quanto, i film verranno proiettati attraverso il sistema Autism Friendly Screening.