Si vogliano adottare le opportune indagini per verificare eventuali ipotesi di reato individuando i responsabili. Così si conclude un esposto inviato da Antonino Puglisi alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria.
Puglisi, oggi dipendente della “Caruter”, società che gestisce il servizio di igiene ambientale per il comune di Milazzo, ha lavorato dall’1 giugno 2006 al 16 aprile 2021 per conto dell’AtoMe2, che aveva la sede in via Statale Sant’Antonino a Barcellona Pozzo di Gotto.
Dal 2011 e fino alla cessazione del rapporto di lavoro non ha percepito gli stipendi, la tredicesima e la quattordicesima per un totale di oltre 132 mila euro. Per recuperare quanto dovuto Puglisi si è rivolto all’avvocato Carlo Parisi e ha presentato al tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto ricorso per decreto ingiuntivo.
Divenuto esecutivo il decreto, vista la mancata opposizione dell’AtoMe2, nel 2019 avviò un pignoramento presso terzi, chiamando in causa i 38 comuni soci dell’ambito. Questa iniziativa però non ha dato esito positivo.
A questo punto Puglisi si è rivolto alla Regione, cioè l’ente che ha istituito gli ambiti dei rifiuti in Sicilia, ma anche questa iniziativa non ha dato i frutti sperati, solo la risposta da parte della Regione che avrebbe dovuto rivolgersi all’ufficio della società AtoMe2 in liquidazione.
E siamo arrivati ai giorni nostri, non mancando di evidenziare come nella stessa identica situazione di Puglisi si trovino una decina di lavoratori, anche loro ex dipendenti delll’AtoMe2, per un ammontare complessivo di somme non pagate dall’ambito pari ad oltre 13 milioni di euro.
Visto che le iniziative nei confronti dei comuni soci dell’ex ambito e della Regione non hanno sortito effetto il 15 gennaio scorso Puglisi ha scritto alla procura della rapubblica di Reggio Calabria.