venerdì, Novembre 22, 2024

Presentato all’Antonello di Messina il progetto “La Bottega del possibile Work Experience”

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Molti genitori di ragazzi portatori di handicap si pongono l’interrogativo del “dopo”, cioè, una volta che non ci saranno più, quale sarà il futuro dei loro figli?

Una preoccupazione legittima perché, tutti i genitori si occupano del benessere dei figli e quando, i ragazzi sono disabili, subentrano altre problematiche. Solo negli ultimi anni, le istituzioni pubbliche e, coloro che sono stati chiamati ad occuparsi della gestione e del benessere dei cittadini, hanno messo da parte indifferenza ed egoismo cercando di far sparire quell’ombra opprimente che riguardava il futuro di persone affette da disabilità.

Il Comune di Messina attraverso la partecipata Messina Social City, ha presentato il progetto “La Bottega del possibile Work Experience”, finanziato con fondi del PNRR e che vede la fattiva collaborazione dell’Istituto Scolastico “Antonello” di Messina. Valeria Asquini, Presidente di Messina Social City, ha dichiarato che “il progetto nasce con l’intento di fornire sostegno a giovani con disabilità, per poter far acquisire loro specifiche conoscenze in ambito lavorato e sportivo. Saranno impegnati 11 giovani di età compresa tra i 23 e i 46 anni.” L’Istituto scolastico Antonello diretto da Laura Tringali, si occuperà di formare i giovani nell’ambito della ristorazione in modo da promuovere l’inclusione lavorativa. Spesso le persone con handicap riscontrano maggiori difficoltà per l’inserimento post-scolastico.

Purtroppo in Italia ma anche in moltissimi altri Stati europei, è vivo il pregiudizio secondo il quale, una persona affetta da handicap, sia un “peso” per l’Istituzione o l’azienda che lo avvia al lavoro. Le associazioni che tutelano gli interessi morali e materiale di soggetti con disabilità, hanno dimostrato che grazie ad una adeguata formazione professionale, le persone disabili svolgono le attività lavorativa alla stessa maniera dei loro colleghi “normodotati”. Una società inclusiva ed accogliente deve smetterla con il ritenere che l’unico strumento da offrire a persone disabili sia l’assistenzialismo. Bisogna fare in modo che tutti, normodotati e con handicap possano essere messi nella condizione di esprime le loro conoscenze e competenze. Particolarmente soddisfatti il Sindaco Federico Basile e l’assessora alle politiche sociali Alessandra Calafiore che, ha sempre sostenuto e creduto nel valore dell’inclusione.

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