La Sicilia già da tempo punta sul biologico ma chi oggi guida la protesta degli agricoltori mette al primo punto della battaglia l’aumento della tolleranza all’utilizzo di pesticidi e diserbanti.
Così la Federazione Agricoltori Siciliani che chiede più risorse europee come quelle del Pnrr e vuole allearsi con chi si è battuto ferocemente per diminuire le risorse ai paesi del Mediterraneo.
“Crediamo negli stati uniti d”Europa per costruire una potenza di pace in uno scacchiere geopolitico caratterizzato da potenze imperialiste e ci alleiamo con nazionalisti e populisti.
Riflettiamo prima di inscenare manifestazioni che parlano di lavoro, di terra, di identità e di cultura piegandoci, poi, ad un generico rivoluzionarismo che nulla ha di riformismo e serve solo a creare ulteriore disillusione per il mondo agricolo.
L’affare verde e le politiche dal campo alla tavola sulle quali abbiamo puntato le nostre speranze di alleanza con il mondo dei consumatori non può tradursi in un plateale tradimento delle aspettative di quest’ultimi, che sicuramente non gradirebbero questo ritorno all’utilizzo di sostanze nocive alla salute pubblica e alla sanità degli alimenti.
Al tavolo di crisi promosso dall’assessore regionale all’agricoltura deve arrivare forte e fermo un messaggio: “Indietro non si torna”.”
Gli Agricoltori Siciliani rivendicano il loro ruolo di custodi del territorio e dell’esclusivo ruolo di produttori per l’alimentazione umana sana e di qualità.