lunedì, Novembre 25, 2024

Sant’Agata Militello: eletto il nuovo direttivo della consulta delle aggregazioni laicali della diocesi di Patti

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A seguito dell’assemblea elettiva che si è svolta nel salone della parrocchia del “Sacro Cruore” di Sant’Agata Militello, questo è il nuovo direttivo della consulta delle aggregazioni laicali della diocesi di Patti: Alfio Zingales, Antonio Calabria, Domenico Pantaleo, Rosalina Stazzone e Rosaria Di Marco. Tesoriere sarà Manuela Caliò, mentre la terna di nomi proposta al vescovo di Patti monsignor Guglielmo Giombanco, che ha presenziato all’incontro per la scelta del nuovo segretario, comprende Enzo Buzzanca, Alfio Zingales e Rosalina Stazzone.

Quello che ha preceduto l’elezione del nuovo direttivo è stato un momento di confronto, di sintesi nel cammino svolto nel quinquennio che si è concluso e di sguardo in prospettiva. Il segretario uscente Emilio Coppolino ha tracciato il bilancio del servizio della Consulta nel corso del quinquennio, evidenziando l’impegno, sotto la spinta del vescovo, della formazione “per evitare che le singole aggregazioni si concepiscano collocate parallelamente alla vita ecclesiale e non in ordinato riferimento ai doni gerarchici. In altre parole evitare di vedere la Chiesa con gli occhi della propria aggregazione, ma vedere la propria aggregazione con gli occhi della Chiesa”.

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L’emergenza sanitaria – ha rimarcato Coppolino – ha bruscamente interrotto il cammino che si era iniziato e che si stava progettando, raffreddando in qualche modo l’entusiasmo che la ripresa delle attività aveva suscitato. Così come, a distanza di due anni, è stato evidente con quanta difficoltà si potesse ripartire, perchè da un lato persisteva ancora la paura dell’incontrarsi in presenza, dall’altro era subentrata l’inerzia dello stare comodamente nei propri ambienti, in quanto negli anni precedenti era stata assicurata la possibilità di partecipare ai singoli eventi anche a distanza. Con la Veglia di Pentecoste del maggio 2022 il cammino è, comunque, ripreso”.

Coppolino ha insistito anche sul cammino da fare. “Il primo passaggio, che mi sembra fondamentale, è quello di rinsaldare e rendere vivo il senso di comunione e di fraternità tra tutte le aggregazioni facenti parte della Consulta, che può avvenire innanzitutto da una migliore conoscenza reciproca e da una maggiore cura delle relazioni. Il secondo punto è quello dell’urgenza della formazione, di una formazione che deve essere integrale perché la vita cristiana è un’unità organica. Il terzo aspetto da considerare è quello di una rinnovata presenza che come fedeli laici siamo chiamati a rivestire all’interno della società. Soprattutto sembra che la nostra capacità di incidere culturalmente sulla società di oggi si stia affievolendo: per questo è sorta all’interno del direttivo la proposta, che è anche necessità, di far sentire la nostra voce organizzando eventi culturali di coinvolgimento comunitario, che possano diventare anche luogo di dialogo con realtà diverse da quella cristiana”.

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