L’ordinanza del gip del tribunale di Messina Eugenio Fiorentino relativa all’operazione “Nebrodi 2” è attesa al vaglio dei giudici del Tribunale del Riesame.
A questo organo giudiziario si sono rivolti tutti gli avvocati delle persone arrestate, in totale sono 23, tra quelli – 21 – colpiti dalla misura cautelare in carcere e 2 agli arresti domiciliari e di quelle colpite dalle misure interdittive della sospensione dall’esercizio di attività imprenditoriali, che sono 14.
Conclusa la fase dei primi interrogatori, durante i quali, buona parte degli indagati ha preferito non rispondere alle domande del giudice, ora inizierà la fase dei ricorsi al Riesame; è un passaggio importante per capire le valutazioni di un altro giudice sull’impianto accusatorio e sui provvedimenti cautelari.
Oltre alle misure cautelari e a quelle interdittive, il gip ha disposto anche il sequestro preventivo di 349 titoli Agea, acquisiti fraudolentemente e il sequestro, anche per equivalente, di somme superiori a 750.000 euro sui conti di 8 società, derivanti dalle truffe aggravate per il conseguimento di erogazioni riguardanti le campagne agricole 2015-2020.
Per il resto, a parte i possibili ricorsi in Cassazione, i legali affileranno le armi, per prepararsi alla fase specificatamente processuale. Il quadro accusatorio è pesante, tra gli altri associazione di tipo mafioso dedita alla coltivazione e al commercio al minuto di droga, estorsione, truffa aggravata, riciclaggio e autoriciclaggio, malversazioni di erogazioni pubbliche, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale.
Alcuni reati, secondo quanto si evince ancora dal prospetto accusatorio, sarebbero stati commessi per agevolare l’attività dell’associazione di stampo mafioso dei “tortoriciani”, nella sua articolazione del gruppo dei “Bontempo Scavo” e del gruppo dei “Batanesi”, operante a Tortorici e sulla fascia tirrenica della provincia di Messina.