Il 31 ottobre 2022 furono disposte 90 condanne e 11 tra assoluzioni e non luogo a procedere, per un totale complessivo di oltre 600 anni di carcere e beni confiscati per 4 milioni di euro. Questo fu il verdetto del processo di primo grado emesso dal collegio giudicante del tribunale di Patti, presidente Scavuzzo, a latere Vona e La Spada. Si ripartirà da qui per il processo che da oggi si celebra davanti ai giudici della sezione penale di secondo grado all’aula bunker del carcere di Gazzi. Al tribunale di Patti la pubblica accusa fu rappresentata dal procuratore aggiunto della repubblica di Messina Vito Di Giorgio e dai sostituti della Dda Fabrizio Monaco, Antonio Carchietti e Francesco Massara. Fu un maxiprocesso scaturito dall’operazione imponente denominata “Nebrodi” del 15 gennaio 2020 con 94 arresti e il sequestro di 151 aziende agricole per mafia. L’accusa aveva chiesto pesanti condanne per un totale di 1045 anni di carcere e 30 milioni di euro di confische. Accusa e difesa si fronteggeranno ancora in quella che si preannuncia una lunga fase dedicata al dibattimento, per una sentenza che potrebbe arrivare nel prossimo autunno. Gli imputati in secondo grado sono 96. Questo processo che inizia oggi in secondo grado è collegato con i fatti contestati per l’operazione “Nebrodi II” che, come quanto accaduto nel 2020, ha determinato arresti e sequestri. Per quest’ultima operazione si è ancora alla fase preliminare e l’ordinanza del gip del tribunale di Messina è attesa al vaglio del tribunale del Riesame.