venerdì, Novembre 22, 2024

Milazzo: il comune ha risolto il contratto di appalto di pulizia delle spiagge, la replica della ditta

Milazzo Spiaggia Ponente CMP

L’ufficio ambiente del comune di Milazzo ha risolto il contratto di appalto relativo alla pulizia delle spiagge di Ponente e di Levante con la ditta “Caruter” di Brolo.

Un provvedimento, quello adottato dal comune della città del Capo che scaturisce dalle criticità che hanno caratterizzato il servizio la scorsa estate; sono state mosse diverse contestazioni alla ditta che gestisce dal 2021 il servizio di igiene cittadina che, oltre alla raccolta e smaltimento dei rifiuti, comprendeva anche gli interventi di pulizia degli arenili e dei terrapieni nel periodo estivo.

Un servizio che determinava per le casse comunali una spesa di 150 mila euro all’anno. Il comune ha contestato che non è stata effettuata la pulizia manuale di tutto il litorale di Milazzo secondo un preciso calendario stabilito dal contratto, con l’impiego di manodopera inferiore sia alle previsioni del piano di intervento che prevedeva 7/8 operatori giornalieri, sia agli obblighi assunti dall’azienda con la proposta migliorativa.

La spiaggia di Croce di Mare non è stata mai pulita nel periodo ispezionato e che gli operatori impiegati non sono mai risultati in numero pari a quelli previsti nel piano di intervento. Contestato anche il carente svuotamento dei cestini collocati lungo la spiaggia.

L’amministratore della “Caruter” ha dichiarato che la disposta risoluzione parziale del contratto di appalto del servizio di gestione ambientale riguarda il solo servizio di pulizia delle spiagge, posto che il contratto di appalto che riguarda l’intero territorio del comune di Milazzo è pienamente efficace. Ha ribadito come sia sotto gli occhi di tutti la circostanza che “Caruter srl” abbia gestito e stia gestendo il servizio con la massima efficienza. La risoluzione del rapporto con riferimento alla sola pulizia delle spiagge adottata con la determina del 14 febbraio scorso, sarà fermamente contestata in giudizio posto che il provvedimento è fondato su presupposti di fatto e di diritto inesistenti che non possono sorreggerla.

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