Un morso alla caviglia di Sabrina Fina, mostrato dalla stessa ai carabinieri che il giovane Kevin le avrebbe dato, forse per difendersi durante le sevizie subite nella casa degli orrori di Altavilla Milicia, dove, oltre al 15enne, sono morti anche la madre Antonella Salamone 40 anni e il fratello più piccolo Emmanuel, 5 anni. Un’ipotesi, che potrebbe essere confermata attraverso l’esame dell’impronta dell’arcata dentaria lasciata sulla cute, il c.d “bitemarker”, metodo di analisi delle tracce di odontologia forense – divenuto famoso per aver incastrato il serial killer Ted Bundy – confermando che quel morso è stato dato da Kevin, che prima avrebbe assistito al cruento rito di esorcismo sulla madre e il fratello minore e poi ne sarebbe stato lui stesso vittima.
Condizionale d’obbligo per quelle che sono ancora ipotesi formulate sulla base dei racconti di Giovanni Barreca, padre e marito delle vittime, che ha confessato i delitti e dell’unica figlia superstite del massacro, 17anni, che avrebbe raccontato ai magistrati del Tribunale dei Minori di Palermo di aver assistito e preso parte al rito e ora indagata. Inquirenti ed investigatori sono a lavoro per trovare riscontri tecnico scientifici al racconto. Per il triplice omicidio in concorso e soppressione di cadavere sono in custodia in carcere, oltre a Giovanni Barreca, 54 anni anche Sabrina Fina, appunto, e Massimo Carandente, coppia di coniugi palermitana, che avrebbe istigato il triplice delitto. Sabato al Policlinico di Palermo è stata eseguita l’autopsia sui corpi dei due ragazzi e sui resti della madre, dal medico legale Davide Albano, nominato dalla Procura di Termini Imerese. Sarebbe confermata la presenza di segni di tortura sui corpi dei fratelli uccisi, ma sull’esito vige il massimo riserbo. Sarà solo alla consegna della perizia che si potranno conoscere le esatte cause di morte, di più complessa ricostruzione per Antonella, i cui resti carbonizzati sono stati trovati sepolti in giardino.
Le indagini dei carabinieri della compagnia di Bagheria, coordinate dal sostituto Manfredi Lanza e dal procuratore capo della Procura termitana Ambrogio Cartosio, intanto continuano anche in altre direzioni. Non sarebbero, infatti, ancora chiari i contorni del contesto oscuro in cui è maturata questa terribile tragedia, tra ipotesi di fanatismo religioso, un esorcismo per scacciare il demonio, ossessioni e delirio mistico collettivo.