Ci sono già i primi verdetti per l’operazione antidroga scattata il 6 ottobre 2023 tra la Calabria e i Nebrodi, portata a termine dalla guardia di finanza sotto il coordinamento della Dda di Messina. Il gup del tribunale di Messina Eugenio Fiorentino, a conclusione del rito abbreviato, ha condannato Michele Siragusano a 16 anni di reclusione, Nunzio Emiliano Franzone a 15 anni di reclusione e Bruno Emanuele a 3 anni e 6 mesi di reclusione. Il Pm aveva richiesto 22 anni per il primo, 18 anni per il secondo e 6 anni per il terzo. Sono stati difesi dagli avvocati Tino Celi, Giuseppe Germanà Bozza, Tommaso Calderone e Alberto Schepis.
L’avvocato Celi, in difesa di Siragusano, aveva chiesto l’assoluzione, la riqualificazione del reato nell’ipotesi lieve e l’esclusione dell’aggravante di essere il capo promotore ed è in attesa di leggere le motivazioni per la presentazione dell’appello.
Domani invece inizierà al tribunale di Patti il processo con il rito ordinario per Francesco Cotugno, Alessandro Faranda, Mirko Maniaci, Salvatore Ratto, Antonino Tuccio, Dario Di Perna e Piera Mondello. Nel gennaio scorso, quando furono disposti i rinvii a giudizio e la scelta dei riti alternativi, il giudice dispose un patteggiamento.
Come detto l’operazione antidroga scattò il 6 ottobre 2023, interessando la Calabria e i centri nebroidei; secondo l’accusa le basi operative erano a Sant’Angelo di Brolo e a Raccuja.
Furono emesse tredici misure cautelari. La pubblica accusa è rappresentata dai pm Rosanna Casabona e Giulia Falchi.
Questo il collegio dei difensori: gli avvocati Carmelo Occhiuto, Marilena Bonfiglio, Antonio Spiccia, Alberto Schepis, Alessandro Pruiti Ciarello, Giuseppe Germanà Bozza, Guendalina Chiesi, Giuseppe Spadaro, Alessandra Ioppolo, Giuseppe Lo Presti, Francesco Pellegrino, Tindaro Celi, Tommaso Calderone e Giuseppe Tortora.